Oro etico: un passo avanti verso un futuro sostenibile
L’oro ancora oggi accompagna i momenti più importanti della nostra vita. Ma che cosa si nasconde dietro l’estrazione di questo metallo?
Continua a leggereIn Africa Orientale, la pandemia non è arrivata solo per nuocere ma ha aiutato una cooperativa a trovare la propria identità.
L’effetto immediato dell’arrivo della prima ondata di Covid-19 tra i produttori africani è stato l’interruzione delle relazioni commerciali: di conseguenza molte persone hanno perso il proprio lavoro oppure hanno guadagnato di meno.
Per i soci di Bundikakemba Growers Cooperative Society Ltd, una cooperativa di produttori di cacao certificata Fairtrade nel distretto di Bundibugyo, in Uganda occidentale, la sicurezza alimentare è stata la sfida più grande. Ai confini della Repubblica Democratica del Congo, Bundibugyo si trova a ovest delle montagne di Rwenzori ed è situata ad una altitudine di 900 metri sul livello del mare. Queste condizioni, unite alle stabili piogge annuali, sono eccellenti per lo sviluppo dell’agricoltura. Bundibudyo è una regione dove viene coltivato soprattutto il cacao ma le persone comprano il cibo nei distretti vicini. “La maggior parte dei contadini produce raramente il cibo che serve per l’autoconsumo familiare. Gli alberi di cacao con le loro chiome impediscono la crescita di altre piante nel terreno sottostante” racconta Lazarous Bwambale, segretario della cooperativa.
Come misura di mitigazione alla diffusione del virus durante le prime fasi della pandemia, il governo ha posto restrizioni sui trasporti permettendo solo il trasporto su camion. Per questo i residenti di Bundibugo hanno incontrato difficoltà che non avrebbero mai immaginato. C’erano poche auto che potevano spostarsi nei distretti vicini e così non hanno potuto comprare cibo. Contemporaneamente, i compratori avevano sospeso gli acquisti sulle scorte disponibili di cacao limitando il flusso di cassa alla cooperativa che conta 317 membri.
“E’ triste dovere fare i conti con l’impatto della pandemia, ma penso che ci ha dato un’opportunità di lavorare a fondo sul nostro messaggio”.
In gennaio, Bundikakemba Growers Cooperative Society Ltd aveva introdotto un nuovo regolamento sulla sicurezza alimentare in cui i contadini erano incoraggiati a tagliare almeno 20 alberi di cacao e a sostituirli con 20 piante di banano. Inoltre, la cooperativa ha fornito piante di manioca per incoraggiare i propri membri ad attivare dei vivai per moltiplicare le piante.
Lazarous oggi pensa che le cose si sono evolute quasi in modo profetico. Mentre il paese continuava ad adeguarsi alla situazione della pandemia e a arrivava il supporto attraverso il Fondo di soccorso Fairtrade per i produttori, Bundikakemba ha fatto leva sulla pandemia da Covid-19 per mettere in evidenza il messaggio della sicurezza alimentare. Così, la cooperativa ha utilizzato parte di questo Fondo per le attività di educazione e di sensibilizzazione grazie a una stazione radio locale.
Attraverso dei talk show radio, ha trasmesso ai contadini la necessità di lasciare spazio alle colture di sussistenza. “Abbiamo detto loro: piantate colture per l’autoconsumo perché non potete essere sicuri di avere un mercato per i vostri prodotti che vi consentirà di acquistare cibo” dice Lazarous. E’ triste dovere fare i conti con l’impatto della pandemia, ma penso che ci ha dato un’opportunità lavorare a fondo sul nostro messaggio”.
“Sentiamo che siamo parte di una comunità più grande. I nostri agricoltori sono contenti che qualcuno abbia capito i loro problemi e li abbia presi in considerazione”.
Oltre ai messaggi sulla sicurezza alimentare, Bundikakemba ha usato la propria radio per trasmettere messaggi di salute pubblica su Covid-19. L’uso del Fondo di soccorso Fairtrade per la radio è stato un modo efficace di affrontare le sfide presentate dalla pandemia: “Abbiamo notato che, come cooperativa, non siamo un’isola. E che possiamo influenzare anche le comunità vicine”.
Attraverso il fondo di soccorso Fairtrade sono stati installati anche 20 impianti per il lavaggio delle mani e fornite 3000 mascherine, 20 litri di igienizzanti per le mani e saponette per 353 famiglie. Bundikakemba, grazie a questi interventi, ha ricevuto molte richieste di associazione da parte di altri contadini del distretto.
“Sentiamo che siamo parte di una comunità più grande. I nostri agricoltori sono contenti che qualcuno abbia capito i loro problemi e li abbia presi in considerazione” conclude Lazarous.