Lo scorso 3 Novembre l’Uragano Eta, di categoria 4, ha sferzato la costa atlantica del Nicaragua, con raffiche di vento che hanno raggiunto la velocità di 240 km/h. L’uragano ha raggiunto poi i vicini Honduras e Guatemala, arrivando il 7 Novembre nel Mar dei Caraibi sotto forma di tempesta tropicale, in direzione Cuba e Florida.
Eta ha lasciato più di 100 morti in America Centrale e Messico Meridionale, centinaia di dispersi, migliaia di vittime, danni ai raccolti, frane, distruzione di strade, ponti, linee elettriche e case nelle aree rurali. Tuttavia il numero di morti e di dispersi continua a crescere, man mano che i soccorritori raggiungono le comunità che sono rimaste isolate.
Le piogge intense e le alluvioni hanno riguardato tutti i paesi della regione, anche se Honduras, Guatemala e Nicaragua sono i più colpiti. I danni causati dalla devastazione devono ancora essere calcolati, e la situazione è critica in alcune aree.
La tempesta ha colpito anche molte organizzazioni Fairtrade, che hanno perso i raccolti o hanno accumulato gravi danni alle infrastrutture. Alcune di esse sono rimaste isolate e non hanno potuto comunicare con i soccorsi per danni alle infrastrutture di telecomunicazione o per la caduta di ponti.