Fame zero: solo se si paga un prezzo equo

di Dario Soto Abril, CEO di Fairtrade International
Caffè e cioccolato. Molti di noi fanno fatica ad affrontare la giornata senza uno o entrambi di questi beni di lusso. Ma per milioni di piccoli agricoltori nel mondo che coltivano il cacao e il caffè che amiamo, il prezzo di un espresso o di una tavoletta di cioccolato rappresenta uno scherzo di cattivo gusto.
 

Produttrice di Corcil (Guatemala). Copyright Sean Hawkey

Mentre le persone consumano più di 100 miliardi di dollari di valore di cioccolato all’anno e bevono due miliardi di tazzine di caffè ogni giorno, molti contadini nel mondo combattono per ottenere un livello di vita dignitoso. Nei mercati internazionali, i prezzi del caffè sono i più bassi di sempre in termini reali. Nel maggio 2019, i chicchi di arabica erano scambiati a 86 centesimi la libbra, il prezzo più basso dal 2004. Il prezzo del cacao è crollato del 33 per cento alla fine del 2016 e ancora non è stato pienamente recuperato. Il crollo continuo dei prezzi significa che molti agricoltori che coltivano caffè e cacao non possono permettersi i beni di base come cibo, casa ed educazione. I mercati globali di entrambi i beni sono notoriamente volatili. Sovrapproduzione, cambiamento climatico, tassi di scambio della valuta e politiche dei governi: tutto influenza i prezzi. Ma la tendenza in generale è chiara: chi commercializza, chi trasforma, i marchi e i distributori stanno facendo grassi profitti mentre i contadini sono pagati una miseria. Molti agricoltori che coltivano cacao in Africa Occidentale, che forniscono i due terzi del cacao a livello mondiale, guadagnano meno di un dollaro al giorno. Nel frattempo, i contadini dell’America Centrale, solamente per essere in pareggio, hanno bisogno di essere pagati tra 1.20 e 1.50 dollari a libbra, anche se ora il prezzo globale si aggira attorno a 1 dollaro.

La chiave di volta è il prezzo

Fairtrade crede che il modo migliore per eliminare la povertà estrema sia pagare contadini e lavoratori un prezzo equo per i loro raccolti. Una nostra ricerca dell’anno scorso dimostra che solo il 12 per cento dei coltivatori di cacao del sistema Fairtrade in Costa D’Avorio stava guadagnando abbastanza per essere in grado di far fronte ai bisogni di base e che il 58 per cento stava ancora vivendo in estrema povertà. E’ questo il motivo per cui abbiamo aumentato del 20 per cento il Prezzo Minimo del cacao da ottobre 2019 come primo passo verso un reddito dignitoso.

Issouf Traore, originario del Burkina Faso, da 30 anni produce cacao n Costa D’Avorio per Ecookim

Le filiere di caffè e cacao già soffrono di di violazioni dei diritti umani come il lavoro minorile, il lavoro forzato e il traffico di esseri umani. Concentrarsi su questi sintomi della povertà, invece che sulla sua causa principale (un drammatico sbilanciamento della distribuzione del valore nella filiera) distoglie dal chiamare in causa le aziende multinazionali e il ruolo che giocano nel perpetuare questa estrema povertà. In questo contesto, raggiungere l’obiettivo fame zero diventa troppo difficile.
Paradossalmente, prezzi bassi sono cattive notizie anche per i consumatori. Alcuni coltivatori di caffè dell’America Centrale, per esempio, hanno semplicemente abbandonato i loro terreni e sono emigrati al Nord, verso gli Stati Uniti. I giovani non sono disposti a scegliere come lavoro la coltivazione del cacao o del caffè, scelta che non ripaga. Le future generazioni degli appassionati di caffè e cioccolata potrebbero far fatica a trovare la loro “dose” quotidiana oppure potrebbe essere troppo cara.
Le aziende multinazionali che controllano la filiera globale del caffè e della cioccolata  devono stare bene attente a come fare business. Le discutibili dichiarazioni di sostenibilità, inclusi gli schemi di autocertificazione – sono minati dalla tendenza ad acquistare a un costo inferiore a quello di produzione.

Lavorazione delle fave di cacao a SCINPA COOP-CA – Copyright Sean Hawkey

Molte aziende che si approvvigionano da produttori Fairtrade acquistano solo una parte della produzione a condizioni Fairtrade.
Il Prezzo Minimo Fairtrade offre una rete di salvataggio per aiutare i produttori  a proteggersi dalla volatilità dei prezzi del mercato e il Premio Fairtrade li rende capaci di investire nelle loro aziende agricole e nelle loro comunità come desiderano. Ma Fairtrade da solo non può raggiungere l’obiettivo Fame zero. Le aziende devono smetterla di pagare una sostenibilità solo di facciata e devono cominciare a comprare cacao e caffè ad un prezzo che permetta ai produttori di godere di un reddito dignitoso.
 Questo articolo è stato scritto da Fairtrade per il  #WorldFoodDayCampaign organizzato da @GlobalCauseUK and @Mediaplanet

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