Sta per essere pubblicata la proposta di Direttiva Europea sulla due diligence. Fairtrade, WFTO e Ftao avanzano le loro proposte per una giusta legge.
La Commissione Europea sta per presentare una proposta legislativa su Diritti Umani e Due Diligence – Dovuta Diligenza (HREDD – Human Rights and Envinronmental Due Diligence) nell’ambito dell’iniziativa europea Sustainable Corporate Governance Initiative. Questa Direttiva rappresenterà un passaggio chiave nel percorso verso il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente nelle catene di fornitura globali.
Una questione cruciale, dato che sono caratterizzate da una netta asimmetria di potere che comporta l’iniqua distribuzione delle risorse. Pochi grandi operatori commerciali e trasformatori sono in grado di imporre termini e condizioni che costringono i fornitori a procurare beni a costi estremamente bassi o con tempi di consegna cortissimi, spesso senza impegno di acquisto a lungo termine. Queste pratiche di acquisto sono un notevole veicolo di violazioni dei diritti umani nella catena di fornitura, e come tali vanno affrontate.
Nel position paper comune “La legislazione europea sulla Due dilicence, per un impatto positivo” Fairtrade, WFTO (World Fair Trade organisations) e Ftao (Fair Trade Adovcacy office) esprimono il loro approccio al tema per fare in modo che una nuova legge in questo senso non vada a penalizzare il primo anello della catena, quello degli agricoltori.
Undici sono i punti e le proposte che il commercio equo sottopone alla Commissione per evitare che una legge costruita con le migliori intenzioni vada in realtà a danneggiarli:
- che copra l’intera filiera e non solo una parte;
- che riguardi aziende di qualsiasi dimensione sia in ambito UE che extra UE che offrono beni e servizi in Europa;
- che consideri le pratiche di acquisto;
- che offra una guida sul disimpegno responsabile dai produttori vulnerabili e richieda che le imprese forniscano report sulle misure intraprese prima di decidere lo scioglimento degli impegni presi, per prevenire brusche interruzioni;
- che consideri salari e redditi dignitosi come diritti umani a tutti gli effetti e precondizioni per il rispetto degli altri diritti umani e per la tutela dell’ambiente;
- che richieda consultazioni effettive ed efficaci e il coinvolgimento dei portatori di diritti; che riconosca i piccoli produttori come categoria vulnerabile nei processi di dovuta diligenza; che fissi criteri oggettivi per schemi di sostenibilità volontari e affidabili (Voluntary Sustainability Schemes – VSS;
- che incoraggi l’adozione di modelli di business guidati dalla mission di impresa;
- che preveda la necessità di predisporre le giuste strutture per assicurare l’effettiva implementazione e applicazione; che esiga
- che gli Stati membri dell’UE prevedano conseguenze legali efficaci, proporzionate e dissuasive.
Oltre a queste proposte, Due Diligence_FT Position Paper-nov2021 elenca inoltre una serie di raccomandazioni condivise con le organizzazioni della società civile.