Nel giorno di San Valentino, esprimi amore anche al pianeta

Succede ogni anno: fasci di rose recise invadono i fioristi o i supermercati a San Valentino, soprattutto nell’ultimo giorno utile per gli acquisti. Ma quest’anno cerca il marchio Fairtrade e dimostra il tuo amore per la Terra. Uno studio recente sull’impatto ambientale delle rose recise ha prodotto risultati sorprendenti che riguardano i fiori provenienti dal Kenya, Inoltre, grazie agli Standard Fairtrade, le serre di fiori certificati stanno continuamente migliorando le pratiche per ridurre il loro impatto.

Il primato della rosa

Le rose sono al primo posto tra i fiori recisi nel mercato europeo con una stima che va dal 30 al 50 % dei 20-25 miliardi di valore di mercato dei fiori recisi in tutta Europa. Il valore delle importazioni nel nostro continente dai Paesi in via di sviluppo ha raggiunto i 718 milioni di euro nel 2015. Molti di questi fiori provengono da tenute agricole su larga scala sparse lungo l’Africa Orientale, soprattutto in Kenya (da dove provengono circa la metà delle rose importate in Europa), Tanzania ed Etiopia. L’opinione diffusa è che l’impatto ambientale dei fiori cresciuti in Kenya sia più alto di quelli cresciuti in Olanda ma studi precedenti hanno dimostrato che non è proprio così. “Nel 2007 e nel 2009 alcuni studi hanno dimostrato che i fiori cresciuti in Kenya e trasportati via aerea in Inghilterra avevano un impronta di carbonio minore di quelli cresciuti in Olanda. Dieci anni dopo, volevamo riprendere in mano l’argomento” ha detto Melanie Dürr, Global product manager di Fairtrade per i fiori e le piante. Fairtrade e Migros-Genossenschafts Bund (MGB) hanno commissionato un’analisi del ciclo di vita del prodotto per capire l’impatto ambientale delle rose recise provenienti da origini diverse e destinate al mercato svizzero. Lo studio ha riguardato sia le rose convenzionali che quelle Fairtrade dal Kenya, le rose prodotte in Olanda sia in modo convenzionale che ecologico e in quantità minore le rose Fairtrade provenienti dall’Ecuador.

Oserian, Lago Naivasha

In Kenya impatto ambientale minore

La ricerca ha riscontrato che le rose importate in Europa dal Kenya hanno prodotto 5,5 volte meno emissioni di gas serra e hanno richiesto 6.5 volte meno energia di quelle prodotte in Olanda. I produttori olandesi avevano prestazioni migliori rispetto a quelli kenyoti (del 50%) sull’efficienza idrica, grazie a più avanzati sistemi di riciclo. Le differenze sono riconducibili al sistema di riscaldamento delle serre  – in Olanda dipende dal gas naturale, in Kenya le serre possono invece possono beneficiare di temperature moderate nel corso dell’anno, della luce del sole e di piogge più costanti. Anche quando si tiene conto dell’impatto negativo del trasporto aereo, le rose cresciute in Kenya registrano ancora emissioni e richieste di energia significativamente più basse. Lo studio ha fornito dati interessanti che possono aiutare gli agricoltori Fairtrade a migliorare le loro pratiche ambientali ulteriormente, in particolare nell’ambito della gestione delle acque.

Una delle serre di Oserian Flowers, Kenya. Copyright Olaf Paulsen

Le aziende agricole in Africa orientale affrontano la sfida

Tra le 69 aziende di produzione di fiori e piante ci sono degli splendidi esempi di serre che hanno colto la sfida di andare oltre le loro performance ambientali. Finlays e Oserian Flowers in Kenya sono due produttori di fiori certificati Fairtrade che hanno ridotto drasticamente l’impatto delle loro attività migliorando, nello stesso tempo, le condizioni dei lavoratori. “Ci stiamo impegnando per la sostenibilità ambientale, ambito che riguarda il sostentamento dei nostri lavoratori, la nostra sostenibilità come azienda  e la resilienza delle comunità dentro le quali operiamo, ha detto Jane Ndirangu, Manager dell’ambiente, della salute, della sicurezza e della sostenibilità di Finlays,. “I requisiti della certificazione Fairtrade ci hanno aiutato a legittimare le iniziative di sostenibilità ambientale che ci aiutano a migliorare continuamente”. Il focus di Finlays sulla sostenibilità ha prodotto come risultato la riduzione del 50% dell’energia utilizzata e la riduzione del 50% delle emissioni di anidride carbonica tra il 2013 e il 2017. Gli impegni presi includono:

  • L’adozione di energia solare e biogas per ridurre il fabbisogno di energia da fonti non rinnovabili
  • L’installazione di monitor per misurare l’utilizzo di energia e identificare dove ancora si possa risparmiare
  • La raccolta di acqua piovana dai tetti delle serre per l’irrigazione
  • La cultura idroponica nella coltivazione di tutte le rose con un sistema automatico di irrigazione a goccia per assicurare precisione nell’uso dell’acqua e del fertilizzante.

“Continueremo a innovare adottando misure che aumentino la nostra resilienza ambientale. I nostri prossimi passi sono migliorare l’approvvigionamento da energia solare e presentare sistemi di monitoraggio dell’energia che coprano tutte le attività” ggiungere Ndirangu.

Oserian Flowers, Kenya. Copyright Olaf Paulsen

Oserian Flowers

Oserian Flowers è la più grande azienda di coltivazione ed esportazione di rose del Kenya. Recentemente ha ricevuto 3 tipi di riconoscimento alla cerimonia di premiazione della Federazione dei lavoratori del Kenya, nell’ambito dell’innovazione e della produttività, per il comportamento responsabile e per le categorie inclusività e diversità.
Come Finlays, Oserian utilizza tecnologia idroponica per ridurre i fertilizzanti e il consumo di acqua. Ha sposato tecniche di gestione dei parassiti integrate che sono più efficaci e riducono la domanda di pesticidi. In più, Oserian gestisce il più grande progetto al mondo di serra riscaldata con sistema geotermico per ridurre le emissioni di carbonio e controllare la temperatura. L’azienda ha come obiettivo quello di ridurre ulteriormente ed essere “carbonio sottozero” entro il 2020.

Zavedi Kavoki, Oserian Flowers, Copyright Olaf Paulsen

Un giorno di San Valentino più sostenibile

Fairtrade conosce l’impatto che gli acquisti hanno sull’ambiente, specialmente in un giorno di festa globale come San Valentino. E’ questo il motivo per il quale Fairtrade, per prima, ha iniziato a certificare i fiori, nel 2001, per affrontare il tema dei diritti dei lavoratori e le sfide ambientali nell’industria e offrire ai consumatori fiori prodotti responsabilmente. Se stai comprando dei fiori per San Valentino, stai attento alla loro provenienza ed esprimi il tuo amore verso il pianeta con una scelta sostenibile.

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