Produzione sostenibile del cacao: siamo disposti a pagarne il prezzo?

“I contadini non abbandoneranno le coltivazioni di cacao, state tranquilli”. Così recita il titolo di un articolo dello scorso mese che delinea il futuro del prezioso frutto. Gli amanti del cioccolato possono tirare un sospiro di sollievo. Per un attimo, almeno. Proseguendo nella lettura infatti la situazione che viene a delinearsi non appare così rosea per i coltivatori dell’Africa Occidentale, per i quali il cacao rappresenta ancora la miglior alternativa di vita. In Costa d’Avorio, il maggior Paese produttore mondiale, in pratica, per molti non ci sono altre chance per ricevere un guadagno relativamente stabile, e un certo livello di sicurezza nel poter accedere alla terra. Ma ciò non ne fa comunque un buon affare…
Negli ultimi anni l’industria di settore e altri operatori hanno compiuto numerosi sforzi per rendere la produzione di cacao più sostenibile. Tuttavia, l’aumento della produttività è stato raggiunto grazie ai bassi prezzi pagati ai contadini, minimizzando i benefici dell’operazione. E così la maggior parte dei produttori di cacao continua a vivere in povertà estrema, situazione che genera molti altri problemi che caratterizzano la regione e che Fairtrade conosce bene, come il lavoro minorile e la deforestazione.

Uno studio sul reddito dei contadini Fairtrade

Questa realtà non risparmia i produttori di cacao Fairtrade. Un nuovo studio commissionato da Fairtrade International sul reddito familiare dei contadini del Costa d’Avorio evidenzia una realtà molto dura che spinge ad agire.
La famiglia-tipo di piccoli coltivatori di cacao del Costa D’Avorio è composta da una coppia sulla cinquantina con sei figli da mantenere, dei quali solo uno in età da lavoro che aiuta i genitori nella proprietà. Possiede in media sei ettari di terreno, in cui coltiva principalmente cacao, ma anche banane, manioca e verdure per l’autoconsumo. Quello che avanza è venduto al mercato locale. Per uno standard di vita dignitoso la famiglia-tipo dovrebbe guadagnare 6133 dollari americani all’anno, un valore che coprirebbe una dieta basilare ma nutriente, un’abitazione dignitosa con adeguate condizioni igieniche, tasse scolastiche per i figli, spese sanitarie e altri bisogni essenziali, compreso un piccolo extra per eventi imprevisti. Ma nella pratica il guadagno medio è 2700 dollari, ben al di sotto della soglia di povertà estrema della Banca Mondiale. Lo studio evidenzia che solo il 12% dei contadini raggiunge già o supera un guadagno dignitoso.

Investire nella produttività non è possibile

Fairtrade lavora per assicurare condizioni di vita sostenibili ai piccoli produttori agricoli attraverso condizioni commerciali più eque, e in molte regioni questo modello funziona. Tuttavia il nuovo studio mostra come in Costa D’Avorio, dove una serie di situazioni radicate nel tempo continuano a impedire ai contadini di guadagnare dignitosamente, è necessaria un’azione ancora più forte per uscire da questa trappola di povertà.
Torniamo alla famiglia dell’esempio. La produzione media è di 400 kg di cacao all’ettaro, che è circa metà (o un quarto, a seconda dei punti di vista) di un raccolto realizzabile implementando buone pratiche agricole e quindi aumentando la produttività. Per incrementare il raccolto dovrebbe piantare nuovi alberi, acquistare fertilizzanti e assumere collaboratori, mentre attualmente gli introiti della proprietà sono sufficienti a soddisfare le esigenze della famiglia. Senza investimenti, il raccolto rimarrà sempre limitato.

Rivedere il modello del Prezzo minimo

Il Prezzo Minimo Fairtrade è calcolato in modo da coprire i costi medi di una produzione sostenibile per i contadini, ma non considera ciò che è necessario per aumentare la produttività e ottenere guadagni maggiori. Nella revisione del nostro modello di Prezzo, inizieremo a prendere in considerazione anche questi aspetti, incluso ciò che serve per arrivare ad avere raccolti più sostenibili. Un vero Prezzo sostenibile deve permettere ai contadini di coprire tali costi e di avere margini per raggiungere un guadagno dignitoso.
Le analisi sul calcolo per fissare un “Prezzo di riferimento per un Guadagno dignitoso” (o un Prezzo necessario per supportare un Guadagno dignitoso), a partire da determinati parametri di produttività e considerando una dimensione della proprietà in crescita sono ancora in corso, tuttavia è facile prevedere che questo prezzo sarà ben al di sopra dell’attuale prezzo di mercato. D’altra parte nelle consultazioni avviate da Fairtrade sia coi produttori che coi trader su come arrivare ad un Prezzo sostenibile (nella consapevolezza che i contadini devono comunque continuare a vendere il loro cacao, e che Fairtrade è in ogni caso lo schema di certificazione con i più alti requisiti perché ha il Premium) è emerso abbastanza chiaramente che al momento ridurre questa distanza non è questione prioritaria.
Generalmente, la piccola proprietà familiare fa riferimento, assieme ad altre 500, ad una cooperativa certificata. Ipotizziamo che tutti i membri messi assieme raggiungano le 2000 tonnellate di semi di cacao, ma che riescano a venderne solo un quarto attraverso il circuito Fairtrade, e il resto finisca nel mercato convenzionale. In tal caso i vantaggi di un prezzo sostenibile sono ulteriormente diluiti comunque su tutti i membri.

La strategia di Fairtrade

Per questo la Strategia di Fairtrade per un guadagno dignitoso è un punto di mediazione tra le esigenze del mercato e quelle di raggiungere un livello dignitoso di vita per i piccoli proprietari del Costa D’Avorio. Nel quadro di una generale visione verso il raggiungimento di un guadagno dignitoso, il Prezzo gioca una parte cruciale, ma non può essere così alto da diminuire le vendite. Lavorando per aumentare la produttività, è necessario avere delle misure per evitare anche di avere eccedenze. Ed è necessario rafforzare le cooperative di proprietari terrieri in modo che possano portare avanti i loro affari in modo efficace e trasparente, creando il valore più alto possibile per i soci. Metteremo in pratica questa visione con partner motivati, con una visione di lungo termine, in ugual partnership con le cooperative, per dimostrare che è possibile raggiungere un guadagno dignitoso.

Combattere la povertà

Fairtrade rende pubblici i risultati di questo studio con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle sfide del mercato globale. La speranza è che possa sostenere l’impegno di chiunque sia interessato a raggiungere il primo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, ovvero porre fine alla povertà, o di chi sostiene la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “ogni lavoratore ha il diritto ad una ricompensa equa per il proprio lavoro per garantire a sé stesso e alla propria famiglia un’esistenza dignitosa”. I piccoli proprietari terrieri hanno diritto ad un guadagno dignitoso. I governi, i trader, l’industria del cioccolato, le catene dei supermercati, i consumatori e i produttori agricoli stessi hanno la loro parte di responsabilità nel rendere possibile questo cambiamento.
Il cioccolato non scomparirà. Ma quanto a lungo continueremo a permettere che i coltivatori di cacao vivano in povertà? O faremo in modo che ricevano un prezzo tale da permettere condizioni di vita sostenibili?
Carla Veldhuyzen van Zanten, Senior Advisor Sustainable Livelihoods di Fairtrade International (traduzione Ufficio comunicazione Fairtrade Italia)
 

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