Lavoro e diritti nella Repubblica Dominicana

Marike de Peña, direttrice della cooperativa di piccoli produttori di banane biologiche Banelino e già presidente di Fairtrade International, ci spiega come, in agricoltura, il reddito dipende molto dalla filiera e la questione del basso reddito dovrebbe essere risolta grazie alla creazione di filiere sostenibili.

Come si lavora a Banelino?

I dipendenti lavorano per i produttori. Banelino, come cooperativa, assume solo personale in aiuto ai produttori e ai lavoratori su questioni tecniche, legali e sociali, sul controllo qualità, sulla conformità alla certificazione e sulla formazione. In qualità di cooperativa, assiste, tutela e sorveglia, tra l’altro, la conformità con i diritti e le responsabilità del lavoratore, la documentazione del personale migrante, la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.

Qual è la situazione generale in Repubblica Dominicana?

La documentazione dei migranti è ancora una sfida per produttori e lavoratori, soprattutto a causa delle difficoltà nell’ottenere documenti basilari come i passaporti, per i costi e l’elevato numero di lavoratori che passano da un settore all’altro dell’economia dominicana, come il turismo e la costruzione. I produttori di banane si trovano costantemente alle prese con l’arrivo di migranti senza alcun documento e devono avviare nuovamente il processo.

Quali sono le difficoltà per i lavoratori?

I lavoratori come i produttori sono messi duramente alla prova per ottenere lo status giuridico in Repubblica Dominicana, che permette loro di non rischiare di essere deportati e di poter trovare il lavoro più adatto in ambito agricolo o in un altro.
Una vasta maggioranza di lavoratori migranti è giovane e lavora nel Paese per mandare denaro a casa, senza l’intenzione di rimanere, il che significa un investimento minimo in alloggi e persino, talvolta, nelle necessità di base come il cibo. Anche la lingua rappresenta una grande sfida: le abilità comunicative dei lavoratori migranti sono limitate e ciò influisce sull’integrazione nella società dominicana. I lavoratori in generale, sia dominicani sia migranti, e i piccoli produttori stanno ancora lottando per far fronte a fabbisogni fondamentali, poiché i redditi da agricoltura non sono sufficienti, ma grazie a Fairtrade e agli investimenti del premium in materia di salute, istruzione e alloggi sono stati compiuti molti progressi.

Come viene affrontato il problema del salario minimo?

Il salario minimo non dovrebbe essere considerato un “problema” ma una sfida, perché in tutti i paesi del mondo i salari minimi dovrebbero essere valutati nel contesto delle economie locali, non nel contesto delle economie sviluppate, come quella europea. Più del 50% della popolazione dominicana guadagna salari bassi, compresi in una fascia simile a quella degli agricoltori.
Nel 2017 i salari saliranno del 20% (13% nel mese di maggio e un altro 7% nel mese di novembre). Il settore delle banane ha sempre pagato al di sopra dei salari minimi. I salari sono una sfida nell’agricoltura e in altri settori dell’economia dominicana, se l’obiettivo è quello di raggiungere condizioni di vita dignitose come quelle garantite nel sistema Fairtrade. In Banelino offriamo vantaggi aggiuntivi per compensare il reddito relativamente basso di produttori e lavoratori, attraverso gli investimenti del premium.

Cosa prevede il sistema Fairtrade?

Nel sistema Fairtrade diamo la possibilità ai produttori di negoziare prezzi migliori, ma il prezzo alla fine dipende dalla disponibilità dei consumatori e delle imprese a pagare. E nel caso delle banane in molti paesi c’è stata una corsa al ribasso, con conseguenze per l’agricoltura su piccola scala e sul reddito dei lavoratori.
In definitiva Fairtrade riserva il trattamento migliore, poiché i produttori ricevono un prezzo minimo e i lavoratori hanno almeno un salario minimo. C’è la necessità di aumentare questo prezzo per migliorare le condizioni di vita dei produttori e dei lavoratori: la questione è se l’industria e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più alto.

In agricoltura, anche se i produttori sono piccoli, il reddito dipende molto dalla filiera e la questione del basso reddito dovrebbe essere risolta grazie alla creazione di filiere sostenibili, per cui il “problema del salario minimo” dovrebbe essere considerato un problema di tutta la filiera. In questo contesto, a livello locale, se ci si riferisce ad una coltura soggetta ad esportazione come quella delle banane o ad una coltura locale, come il riso, gli stipendi sono sempre legati al prezzo che un contadino è in grado di ottenere.
 
Foto © James Rodriguez / Fairtrade – © Javier Luna / Fairtrade

 
Per approfondimenti:
Le banane sostenibili di Banelino

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