Cacao africano, un nuovo rapporto

Quando le cooperative di agricoltori sono gestite al meglio e focalizzate sulle necessità dei loro membri diventano dei partner commerciali più sostenibili e il reddito dei contadini aumenta. Questa è la teoria che sta dietro ad un vasto programma che si rivolge alle cooperative di cacao Fairtrade in Ghana e Costa d’Avorio, di cui Fairtrade International ha diffuso i primi risultati.

Il Programma Fairtrade per il cacao in Africa occidentale (Fairtrade West Africa Cocoa Program) è stato lanciato a metà 2016. L’obiettivo era quello di rafforzare le cooperative Fairtrade sia in quanto socie di organizzazioni più grandi (le cooperative di produttori più piccole infatti sono rappresentate all’interno delle cosiddette “organizzazioni ombrello”), sia in quanto partner in grado di portare avanti relazioni commerciali di lunga durata, in modo tale da assicurare un reddito dignitoso ai contadini. Un primo rapporto presentato da Fairtrade International ne raccoglie i risultati sulla base dei dati di audit Fairtrade e di indagini condotte sul management delle cooperative e sui soci membri nel 2018 e 2019.

“Siamo lieti di condividere questo rapporto, in linea con il nostro impegno alla trasparenza sia per quanto riguarda gli sforzi che stiamo mettendo nel Programma, sia per i risultati che hanno riportato fino ad ora i contadini e le cooperative” ha dichiarato Edward Akapire, Responsabile Africa Occidentale all’interno di Fairtrade Africa, che ha in carico il compito di rendere effettivo il Programma. “I risultati del rapporto per noi sono fondamentali per vedere in quali aree i produttori stanno diventando più forti e dove dobbiamo invece focalizzare più attenzione, a livello di formazione, consultazioni, advocacy o altro”.

Il Programma Fairtrade per il cacao in Africa occidentale offre formazione, affiancamento e consulenze per le cooperative di agricoltori certificate Fairtrade e gli associati. Nel 2019 ci sono state più di 34.000 presenze ai corsi di formazione (32 per cento in più dell’anno precedente). Tutte le cooperative ricevono training sugli Standard Fairtrade, che comprendono la decisione democratica sull’uso del Premio Fairtrade, contratti corretti, e altro. Il report include anche dei dati su un sottogruppo di 30 cooperative ivoriane che hanno ricevuto un pacchetto intensivo e individualizzato di servizi sulla base di bisogni specifici, tra cui formazione aggiuntiva su governance, gestione delle risorse finanziarie, buone pratiche agricole, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, diritti di genere, diversificazione dei raccolti e del reddito, e altro.

Quando le cooperative di agricoltori sono gestite al meglio e focalizzate sulle necessità dei loro membri diventano dei partner commerciali più sostenibili e il reddito dei contadini aumenta.

Dal rapporto emerge in particolare che:

  • Le cooperative in Costa d’Avorio che hanno partecipato al sottogruppo hanno venduto un volume maggiore di cacao Fairtrade e hanno avuto una percentuale di vendita a condizioni Fairtrade maggiore rispetto alle altre cooperative certificate. E con “a condizioni Fairtrade” si intende sia il Prezzo Minimo Fairtrade nel caso sia superiore a quello di mercato, che il Premio Fairtrade non negoziabile in aggiunta rispetto al prezzo di vendita.
  • I responsabili delle organizzazioni hanno dimostrato conoscenze più approfondite in 5 aree, tra le quali governance e management efficienti, e nell’assicurare ai soci di essere in linea con gli Standard Fairtrade (con un punteggio aggregato che cresce dall’88% del 2018 al 93% del 2019).
  • Il 74% dei membri delle cooperative ha riportato che le organizzazioni hanno un grado di comprensione delle loro priorità da buono a eccellente.
  • 9 cooperative su 10, dopo il training che hanno ricevuto grazie al Programma, hanno avviato almeno una iniziativa come dei corsi di formazione per i loro membri, lo sviluppo di un piano strategico, o il rafforzamento dei sistemi di management.

Il report collega questi risultati alle ragioni che hanno portato alla nascita del Programma: organizzazioni di produttori rafforzate a livello gestionale, caratterizzate da buona governance partecipativa e abili nel saper rispondere ai bisogni dei contadini loro associati sono più resilienti, e in definitiva, partner commerciali migliori. In cambio tutto ciò produce un aumento nelle vendite Fairtrade e permette ai contadini di fare dei passi in avanti verso il raggiungimento di un reddito dignitoso.

Diversi risultati del rapporto sottolineano anche le aree in cui è ancora importante intervenire sia da parte di Fairtrade che degli operatori del settore del cacao più in generale: il bisogno di accrescere l’impatto economico per i contadini e la necessità di continuare impegnarsi per la parità di genere nelle cooperative e comunità.

Alla luce dei risultati Fairtrade Africa vuole migliorare il programma, convocando i partecipanti ogni anno per condividere dei report personalizzati, esaminando i risultati e tenendo traccia dei focus della formazione per l’anno successivo. Alcuni brand del cioccolato sono stati parte del dialogo, hanno ricevuto report dedicati sulle loro filiere e hanno avuto l’opportunità di fare un approfondimento dei dati insieme con le cooperative loro fornitrici di cacao. Un secondo incontro annuale fissato ad Abidjan per lo scorso mese è stato posticipato a causa dell’emergenza COVID-19. Al momento, arrivati a metà del suo svolgimento, è in corso un primo bilancio sul programma.

“Il programma per il cacao in Africa occidentale mira a rendere più forti le cooperative, anche attraverso partnership commerciali, in modo che ciascuno possa avanzare verso obiettivi condivisi” conclude Jon Walker, consulente per il cacao a Fairtrade International. “Questo report contiene risultati di un monitoraggio dettagliato, ma invita altri enti, dai partner commerciali ad altre ong, a lavorare su questi risultati, o collaborare con noi per migliorare il nostro impatto collettivo sui contadini”.

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