COP28: stanchi di parlare della giustizia climatica? Sì e no!
La crisi climatica deve trovare risposta anche in questo contesto di crisi, dice Juan Pablo Solis, Senior Advisor clima e ambiente di Fairtrade International.
Continua a leggereDue progetti finanziati dall’Unione Europea nei prossimi tre anni amplieranno il nostro impegno e la capacità di entrare in contatto con i consumatori e i produttori, con il mondo della politica, delle aziende e delle istituzioni.
Fairtrade International ha ricevuto un fondo di 5,8 milioni di euro dall’Unione Europea per implementare un progetto triennale intitolato Trade Fair – Live Fair. Partner del progetto altre 21 organizzazioni, tra cui: 8 Organizzazioni Nazionali Fairtrade (Fairtrade Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Polonia e Regno Unito), il Fair Trade Advocacy Office (FTAO), la World Fair Trade Organization (con 8 organizzazioni associate) e Fashion Revolution.
Il progetto ha al centro l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12 dell’ONU (Produzione e Consumo Sostenibile), e le attività saranno principalmente rivolte alla sensibilizzazione dei cittadini e dei politici europei. Il progetto svolgerà importanti attività di ricerca, e coinvolgerà in azioni concrete il settore privato.
I target che si vogliono raggiungere sono 290.000 cittadini Europei, 70 Membri del Parlamento Europeo, 25 amministrazioni locali, 4000 attori politici locali, nazionali ed europei, e 2000 società private.
“Questo progetto darà supporto ad oltre 20 realtà di commercio equo in tutta Europa. Mira a migliorare il coordinamento internazionale per le azioni di sensibilizzazione sulla politica e sul grande pubblico, a partire dai risultati che le ricerche congiunte indicheranno. Sarà molto importante per costruire la nostra abilità collettiva di coinvolgere sempre più persone nella causa del Commercio Equo e dei consumi sostenibili” – dichiara Sergi Corbalan, Direttore del Fair Trade Advocacy Office di Bruxelles.
Fairtrade International ha visto anche l’approvazione di un altro importante progetto da un milione di euro per supportare la diffusione dei prodotti Fairtrade in India. Insieme a Fairtrade India, alla Camera di Commercio del Bhutan, Fairtrade Germania e Max Havelaar Francia, in quattro anni il progetto mira a incrementare la consapevolezza dei cittadini delle grandi città indiane sul tema della sostenibilità – in particolare riguardo ai settori alimentazione e tessile.
Il progetto, in India, raggiungerà 400.000 consumatori delle fasce urbane, 50 scuole, 2 Università e 5 Business Schools, 10 aziende – grazie al programma Fairtrade@Work. In più, saranno coinvolte anche 4 città e 15 organizzazioni di piccoli produttori, che rappresentano 6.800 agricoltori in Bhutan, India e Indonesia.
“Questo progetto farà cambiare marcia alle attività di Fairtrade in India! E’ perfettamente allineato con il nostro lavoro di Fairtrade Marketing Organization (Fairtrade India, ndr) e ci fornirà le risorse sufficienti per aumentare l’impatto del lavoro fatto in questi due anni di avvio e costruzione del mercato per i prodotti sostenibili certificati Fairtrade in India” – ha detto Abhishek Jani, CEO di Fairtrade India.
“Non vediamo l’ora di sviluppare nuove filiere Fairtrade in India, ma anche di introdurre la certificazione Fairtrade per i produttori in nuove aree come il Bhutan. Svilupperemo anche la produzione di cacao in Indonesia. Il progetto intende anche aiutarci a raggiungere alcuni obiettivi chiave della Strategia 2016-2020 di Fairtrade International, come la creazione di nuovi mercati per i produttori dell’India, e anche lavorare più in sintonia con tutto il sistema di Fairtrade International: con il Network dei Produttori Fairtrade dell’Asia e del Pacifico (Fairtrade NAPP, ndr), e con le Organizzazioni Nazionali Fairtrade come Fairtrade Germania e Max Havelaar Francia”, ha aggiunto Jani.
I progetti sono finanziati rispettivamente dal programma DEAR (link non attivo) (Development Education and Awareness Raising) e dal programma SwitchAsia della Commissione Europea.