La guida internazionale alle etichette elogia gli standard Fairtrade

La nuova edizione dell’International Guide to Fair Trade Labels, realizzata per aiutare i consumatori e le aziende ad orientarsi nel mondo sempre più confuso della sostenibilità e degli schemi etici, elogia Fairtrade per la sua esperienza sui diritti dei lavoratori, la protezione dell’ambiente e il pagamento del Premio Fairtrade.

Pubblicata dall’organizzazione non-profit Fair World Project (FWP), la guida analizza e valuta sia le etichette non profit sia le etichette aziendali, nonché le attuali tendenze nell’etichettatura etica e il movimento del commercio equo e solidale.

Gli autori del rapporto sono giunti alla conclusione che “Fairtrade International è il marchio del commercio equo e solidale più conosciuto al mondo e presente da più tempo. Nonostante lo sviluppo di nuove etichette, rimane l’attore principale nel settore fungendo da principale punto di riferimento. Un’etichetta in continua evoluzione che si reinventa per affrontare le sfide contemporanee”.

Fairtrade, infatti, ottiene il massimo dei voti in 31 categorie su 45, più di qualsiasi altra etichetta a livello mondiale. In particolare, si sottolinea che Fairtrade è posseduto e gestito al 50 per cento dai produttori stessi e viene messo in rilievo l’impegno dell’organizzazione a favore di un’ampia consultazione con le parti interessate.

Tra gli aspetti dell’approccio di Fairtrade che hanno ottenuto il massimo dei voti ci sono: la salute e la sicurezza, i diritti dei lavoratori e la prevenzione del lavoro forzato; la gestione dell’energia, dei rifiuti e delle acque e la protezione della biodiversità; il processo decisionale democratico e lo sviluppo delle capacità nelle organizzazioni dei piccoli produttori e nelle organizzazioni dei lavoratori dipendenti; l’uguaglianza di genere; i diritti per i gruppi svantaggiati, minoritari e indigeni.

Inoltre, vengono evidenziati anche i nuovi e più rigorosi standard Fairtrade sulla prevenzione della deforestazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, così come un “unicum” come il Premio Fairtrade: la somma aggiuntiva di denaro che produttori e lavoratori possono decidere autonomamente come spendere per migliorare le loro attività o comunità.

In un confronto diretto con altre etichette del settore abbigliamento e del cotone, lo standard tessile Fairtrade è stato particolarmente elogiato. Come notano gli autori, “lo standard tessile di Fairtrade International offre ai lavoratori una voce di alto livello di leadership e richiede la rappresentanza dei lavoratori, la contrattazione collettiva e dei salari dignitosi”.

“Sono lieto che Fairtrade continui a essere riconosciuto come leader globale nella sostenibilità e negli standard etici”, afferma Dario Soto Abril, CEO di Fairtrade International. “Ma non ci fermiamo all’autocompiacimento, sappiamo che c’è ancora molto da fare prima del raggiungimento di un commercio giusto, compresi i redditi dignitosi per i lavoratori e i produttori, ai quali stiamo lavorando attivamente”.

Nel loro insieme, le otto etichette del commercio equo e solidale analizzate nel rapporto stanno diventando “una fonte di ispirazione per le nuove normative globali a sostegno della giustizia economica e della protezione dell’ambiente”.

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