Consumo critico: cosa si intende, come è nato e come è cambiato
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Continua a leggereSecondo un nuovo studio i contadini Fairtrade sono più forti e più resilienti dal punto di vista economico
Un nuovo studio intitolato Assessing the Impact of Fairtrade on Poverty Reduction and Economic Resilience through Rural Development rivela che in tempi di crisi globale le cooperative di agricoltori certificate Fairtrade sono più solide e sostenibili, se si guarda alla resilienza economica, al benessere sociale, alla sostenibilità ambientale e alla buona gestione organizzativa. In particolare, riporta che gli Standard Fairtrade, il sistema dei Prezzi Fairtrade e i programmi a supporto dei produttori hanno un impatto positivo sulle organizzazioni certificate e sulle loro comunità, se paragonate ad organizzazioni non certificate. E ciò vale soprattutto in tempi difficili e di emergenza.
Lo studio è stato diffuso da Fairtrade Germania e Fairtrade Austria, e condotto dalla Mainlevel Consulting.
L’analisi ha riguardato una cooperativa di cacao del Ghana, una di caffè del centro America e tre di banane del Perù. Le organizzazioni Fairtrade sono state messe a confronto con altre di simile grandezza e posizione geografica per isolare gli effetti Fairtrade rispetto ad altri fattori esterni. Le cooperative oggetto dello studio sono state esaminate tre volte negli ultimi dieci anni, e questo ha permesso di acquisire informazioni importanti su come cambiano le condizioni e le prospettive dei contadini nel tempo
Secondo lo studio, l’impatto positivo di Fairtrade sui contadini certificati va oltre il benessere economico. Le cooperative risultano più forti perché godono di un buon sistema di gestione, e si contraddistinguono per trasparenza e democraticità nei processi decisionali. I ricercatori inoltre hanno notato che la buona organizzazione favorisce la sostenibilità, perché le cooperative sono indotte a prendere decisioni legate alla dimensione ambientale, sociale ed economica.
I contadini Fairtrade inoltre stanno meglio se si guarda agli indicatori di benessere sociale, come l’equità di genere, la sicurezza sul posto di lavoro e la salute, paragonati a altre organizzazioni. Le donne nelle organizzazioni Fairtrade ad esempio mostrano più sicurezza nell’esprimere il loro pensiero e i propri punti di vista. In un focus group utilizzato per lo studio, i coltivatori di cacao dell’organizzazione Kuapa Kokoo in Ghana hanno detto chiaramente che il potere decisionale delle donne è migliorato negli ultimi quattro anni. Simili progressi sono stati rilevati anche su temi come la salute. Ad esempio le cooperative di banane più strutturate usano i proventi del Premio per fornire servizi sanitari e formazione, tra cui misure di sicurezza per COVID-19.
Allo stesso tempo, i ricercatori hanno evidenziato delle sfide importanti che rischiano di mettere in crisi i benefici ricevuti dagli agricoltori Fairtrade e le loro condizioni di vita. Infatti Mauthofer ha fatto notare che i vantaggi acquisiti grazie a Fairtrade stanno venendo meno. Ciò è dovuto alla pressione crescente delle calamità globali come il cambiamento climatico, COVID-19 e i prezzi pagati per prodotti agricoli che sono “troppo bassi per coprire le spese crescenti del lavoro nei campi e la vita quotidiana”. Questa è l’amara realtà.
Il rapporto osserva inoltre che gli effetti del cambiamento climatico obbligano gli agricoltori ad adattarsi velocemente e a diversificare le loro fonti di reddito, modulare le pratiche agricole a soluzioni climate-friendly spesso senza un supporto finanziario esterno, di cui ci sarebbe bisogno. Lo stress finanziario causato dal cambiamento climatico si sovrappone a quello generato dalla pandemia da COVID-19, che ha ridotto le vendite per molti agricoltori, mentre i costi di fertilizzanti e trasporti continuano a crescere.
Benché lo studio sottolinei il ruolo di Fairtrade nell’aiutare contadini e cooperative a resistere a queste sfide finanziarie, ci avvisa che i passi in avanti che sono stati fatti nella riduzione della povertà (e nel raggiungere redditi più dignitosi) saranno rallentati, se non bloccati del tutto, se gli agricoltori non verranno pagati di più.
“Questo studio è decisivo per mostrare alle cooperative certificate, ai brand e ai retailer l’impatto positivo che Fairtrade ha sul campo, e la differenza che riesce a fare per la vita degli agricoltori, ha dichiarato Claudia Brück, del consiglio di amministrazione di Fairtrade Germania, “Allo stesso tempo ci chiama a coinvolgere tutti i protagonisti delle filiere agricole affinché si prendano le proprie responsabilità, investendo nell’adattamento e nella mitigazione al cambiamento climatico e abbracciando le attività di Fairtrade, prima che sia troppo tardi. Ecco il risvolto di questo studio che più ci stimola all’azione.”
Tra le prime iniziative da intraprendere per riavviare il progresso verso condizioni di vita più dignitose e assicurare un futuro a prodotti come banane, cacao e caffè, il report invita gli operatori delle filiere a finanziare misure di adattamento al cambiamento climatico, pagare prezzi più alti agli agricoltori verso un reddito dignitoso; finanziare e supportare gli agricoltori per diversificare il loro reddito e modernizzare la gestione delle imprese agricole; inoltre misurare e mitigare l’effetto sproporzionato di COVID-19 su donne e altre fasce più vulnerabili della popolazione.
“Con il Prezzo Minimo, il Premio e la Scuole per il Clima, Fairtrade ha un approccio generale a tutte queste minacce” ha osservato Brück “ma le aziende e i governi devono aumentare drasticamente il loro impegno o vedremo i produttori agricoli arretrare e magari anche abbandonare del tutto le campagne”.
“Fairtrade gioca un ruolo chiave nel mobilitare gli attori delle filiere, nell’attrarre i finanziamenti e nel generare cultura intorno a questi temi, in particolare sugli effetti del cambiamento climatico agli inizi della filiera di valore. Per questo lo studio invita Fairtrade a continuare a lavorare sui progetti di implementazione dell’adattamento al cambiamento climatico e a creare awareness tra retailer e consumatori” ha continuato Mauthofer. “Allo stesso tempo gli attori della filiera agricola che hanno un interesse continuativo nell’acquisto di prodotti agricoli dovrebbero aumentare il loro grado di impegno e supportare le cooperative e i produttori che implementano misure di adattamento al cambiamento climatico”.