Fairtrade ai leader del mondo: il cambiamento climatico è adesso e sta già colpendo gli agricoltori

Il progresso verso le zero emissioni nette non è abbastanza veloce, e i governi devono lavorare di più per ridurre le emissioni lungo le filiere.

Mary Kinyua, presidente di Fairtrade Africa

Mary Kinyua, presidente di Fairtrade Africa, ha inviato un caloroso messaggio da parte di tutti i produttori agricoli del commercio equo Fairtrade al summit virtuale di oggi dei capi di governo al COP26 Ambition Summit, organizzato da Nazioni Unite, Regno Unito e Francia in partnership con Italia e Cile per fare un bilancio degli ultimi 5 anni sull’azione dei paesi contro il cambiamento climatico e fissare nuovi obiettivi per la Cop26 del prossimo anno.


Parlando dal Kenya per conto dei 1,7 milioni di agricoltori e lavoratori di tutto il mondo rappresentati da Fairtrade, ha apprezzato i piani di imprese e governi per l’obiettivo zero emissioni nette, ovvero il bilanciamento delle emissioni nette di gas serra prodotte dall’uomo e assorbite/rimosse, ma ha precisato: “Non stiamo andando abbastanza veloci. Un cambiamento entro il 2050 è troppo tardi. La situazione climatica sta cambiando ora”.

I campi devastati dal passaggio degli uragani Eta e Iota in Homduras. Copryright Sean Hawkey

Kinyua ha ricordato i recenti uragani che hanno devastato l’America Centrale lo scorso mese, distruggendo raccolti di caffè, cacao, miele e altri verdure, e ha fatto appello ai governi di tutto il mondo per agire ora e proteggere i contadini di tutto il mondo “riducendo le emissioni lungo le filiere agricole, fissando dei target definiti, e facendo dei passi in avanti per obbligare le aziende, se necessario, a de-carbonizzare le loro filiere”.


Il cambiamento climatico è la peggiore minaccia alle condizioni di vita dei produttori agricoli – non solo nel Sud globale, ma in tutto il mondo. Kinyua: “non possiamo aspettarci – e non sarebbe corretto farlo – che i produttori agricoli coprano tutti i costi di metodi di produzione più sostenibili, dal momento che il prezzo che ricevono per quello che producono è troppo basso e non raggiungono nemmeno un salario o un reddito dignitoso. Tutto questo deve cambiare – e deve cambiare velocemente.


Affrontare il cambiamento climatico significa aiutare contadini e lavoratori a sostenere i costi del passaggio a una produzione e a un trasporto a basso consumo di CO2. E ciò non può avvenire se non siamo disposti a pagare per farlo.


Per una questione di giustizia ma anche per motivazioni scientifiche, non si può posticipare ancora l’azione sulla crisi climatica”.

Allagamenti in Honduras. Copyright Sean Hawkey

Fairtrade ringrazia per l’opportunità che gli organizzatori del summit hanno offerto a Kinyua di portare la voce dei produttori agricoli e dei lavoratori direttamente ai leader del mondo oggi. Sempre più aziende si rivolgono a Fairtrade per ridurre le proprie emissioni, ma è necessaria una forte azione da parte dei governi. A conclusione del messaggio Kinyua ha dichiarato: ““speriamo che il lavoro che faremo insieme il prossimo anno contribuisca ad una COP che spinga in modo decisivo ad un percorso verso le zero emissioni nette “.

 

Il video messaggio di Kinyua si può rivedere qui selezionando dal menu “watch” e poi “on demand”.

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