Fairtrade e gli SDGs: Obiettivo 2, Fame zero

Come si interseca il lavoro di Fairtrade con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dalle Nazioni Unite? Il sistema Fairtrade sta già lavorando, insieme ad aziende, cittadini, istituzioni pubbliche, per rispondere all’Appello dell’Agenda Onu entro il 2030?
In questi contributi che abbiamo tradotto dal blog di Fairtrade Canada, vediamo come il lavoro di Fairtrade può sostenere il conseguimento di un equilibrio globale più giusto per tutti, partendo dall’Obiettivo 2, Fame Zero.
Ma il suo scopo è molto più ampio: “Mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione promuovendo l’agricoltura sostenibile”. Sono tutti obiettivi connessi con i 3 pilastri di sostenibilità di Fairtrade: economica, sociale e ambientale.

Bambine pranzano nella mensa dell’asilo organizzata da Banelino, Repubblica Dominicana. Foto di Nicolas Gaulthy

Sostenibilità economica

La certificazione Fairtrade può essere applicata a molti agricoltori e lavoratori che sono stati emarginati dal commercio convenzionale, perché i loro redditi sono spesso insufficienti per provvedere alle loro famiglie tutto l’anno, con la fame che si annida tra i raccolti. Il Prezzo Minimo Fairtrade applicato a molti prodotti contribuisce a garantire che gli agricoltori siano in grado di ottenere un reddito sostenibile dalle loro colture. Molti contadini del sistema Fairtrade sono stati anche incoraggiati a coltivare ulteriori colture nelle loro aziende agricole, insieme al prodotto da esportazione, in modo da guadagnare reddito ulteriore vendendo ai mercati locali. Questo sistema contribuisce a generare un guadagno dignitoso e a prevenire la fame.

Sostenibilità sociale

Il Fairtrade Premium aggiuntivo viene spesso investito in miglioramenti agricoli per aumentare la resa e la qualità e questo aiuta anche ad aumentare i redditi. Tuttavia, può anche essere investito in progetti di sviluppo sociale a beneficio dell’intera comunità rurale, compresa l’istruzione, l’alloggio e l’assistenza sanitaria, nonché in progetti che danno l’opportunità di fornire reddito aggiuntivo all’interno della comunità anche per coloro che non fanno direttamente parte delle aziende agricole certificate Fairtrade, come nel caso di Banelino.

Maria Genao, una coltivatrice di banane nella Repubblica Dominicana, con sua madre a cui è stato insegnato come fabbricare cestini di fibra di gambo di banane per guadagnarsi da vivere. Foto di James Rodriguez

Sostenibilità ambientale

Il commercio equo e solidale ha standard ambientali rigidi che regolano l’uso di sostanze chimiche dannose e garantiscono la protezione dei lavoratori quando è necessario. Molte aziende agricole Fairtrade sono anche certificate biologiche, e questo significa un ambiente più salutare e un aumento del Premio per lo sviluppo sociale.
Ecco perché tutti noi possiamo contribuire a ridurre la fame nelle comunità agricole cercando il marchio Fairtrade quando acquistiamo caffè, tè, cioccolato, zucchero, banane, fiori e molti altri prodotti. Se hai bisogno di ispirazione, dai un’occhiata al catalogo dei prodotti certificati presenti in Italia e aiuta i produttori che fanno parte del nostro sistema.

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