Parità di genere significa nessuna discriminazione

Che cosa si nasconde dietro i petali di una rosa? Qual è il doppio volto di uno dei fiori più conosciuti e amati nel mondo, simbolo per eccellenza dell’amore?
C’è il lavoro di tante donne che coltivano, tagliano e impacchettano le nostre rose, in particolare in Ecuador e in Kenya dove la maggior parte della forza lavoro delle serre è proprio costituita da loro. Donne spesso discriminate, oggetto di molestie, che vivono con uno stipendio più basso di quello degli uomini.
Grace è sola con i suoi due figli e la sua fortuna è stata quella di lavorare in un’azienda del circuito Fairtrade, Karen Roses, in Kenya. E’ una delle donne incluse nel programma di formazione promosso da Fairtrade International per un approccio diverso al tema della parità di genere che vuole coinvolgere uomini e donne in un progetto condiviso e di riconoscimento reciproco: non si sensibilizzano le donne al protagonismo senza includere gli uomini.

Perché le problematiche di genere riguardano anche noi

La disuguaglianza di genere rimane una delle maggiori barriere allo sviluppo a livello globale. Le stime dicono che le donne sono il 43 per cento della forza lavoro nei Paesi in via di sviluppo con percentuali diverse da situazione a situazione e che producono tra il 60 e l’80 per cento del cibo a livello mondiale. Ma le donne hanno anche meno accesso alle risorse, alla terra, alle informazioni, al credito, all’assistenza tecnica e il loro lavoro non è pienamente riconosciuto e retribuito.

La FAO ha stimato che ridurre il divario in agricoltura potrebbe far diminuire il numero delle persone denutrite di 100 – 150 milioni e potrebbe aumentare la produttività della terra tra il 2.5 e il 4 per cento.

Fairtrade e le donne

L’approccio di Fairtrade cerca di affrontare la disparità nelle relazioni per promuovere l’uguaglianza di genere e la consapevolezza da parte delle donne. Negli standard Fairtrade sono racchiusi i principi cardine su cui si basa questo approccio: i membri delle organizzazioni non devono essere discriminati in base al genere o alla situazione familiare; le donne in stato di gravidanza non devono essere precluse nell’accesso al lavoro; non sono tollerate le molestie, gli abusi, lo sfruttamento. I membri delle organizzazioni hanno diritto al congedo di maternità, alla previdenza sociale in accordo con le leggi locali o previo accordo tra le parti; le organizzazioni devono identificare i soggetti svantaggiati o le minoranze e devono realizzare programmi specifici per migliorare la loro posizione sociale ed economica.
Nel 2015 Fairtrade ha rivisto la propria strategia sulle problematiche di genere cercando di agire in modo trasversale a tutti i livelli, lavorando con donne e  uomini a progetti specifici per affrontare le problematiche in modo efficace e duraturo. Da allora sono nati corsi di formazione sulla leadership femminile e un interessante progetto di protagonismo che ha coinvolto le donne di una cooperativa in Costa d’Avorio:

 
 
 

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