Lucia, il suo cacao e le ultime foreste vergini in Africa

Ti sei mai chiesto com’è vivere all’interno di un parco nazionale della foresta pluviale e avere come vicini di casa scimpanzé, ippopotami, centinaia di specie di uccelli rari?

Lucia, coltivatrice di cacao in Sierra Leone

È così che vive Lucia, una coltivatrice di cacao della Sierra Leone, parte di una comunità situata ai margini della foresta pluviale di Gola, una delle riserve forestali più importanti dell’Africa occidentale e una delle ultime foreste vergini primarie in Africa.

Le sfide della foresta

Lucia si prende cura della sua casa nella foresta e vuole proteggerla. Ma non è facile quando bisogna fare delle scelte difficili per sopravvivere.
Coltivare all’interno della foresta pluviale è dura. L’ambiente è caldo, umido, e offre le condizioni ideali per una rapida diffusione delle malattie delle piante. Diversi anni fa, una di queste ha falcidiato la sua piantagione di cacao.

Siccome non aveva abbastanza soldi per provare a piantare altre colture, la famiglia di Lucia è caduta in miseria e ha patito la fame.
Anni dopo, quando le piante di cacao erano sane e tutto andava bene, gli scimpanzé hanno invaso i campi e mangiato i semi di cacao, distruggendo l’intero raccolto. Era rimasto solo un campo pieno di gusci vuoti.

Questa cabossa, che contiene i semi del cacao, è stata colpita da una malattia

Uniti si è più forti

Lucia ha visto molti agricoltori in crisi come lei fare del male agli scimpanzé per la disperazione, oppure andare a lavorare nelle miniere o, in alternativa, coltivare riso.

Ma ha anche visto la distruzione che queste attività causano alla sua amata foresta. Sebbene la vita da contadina sia difficile per Lucia, è sempre più determinata a migliorare le entrate economiche della sua famiglia continuando a coltivare il cacao, e proteggendo al contempo la casa nella foresta.

E in questo per fortuna Lucia non è sola: altri coltivatori di cacao ai margini della foresta pluviale di Gola si sono uniti per formare una cooperativa Fairtrade chiamata “Ngoleagorbu Cocoa Farmers Union“. Il suo nome significa “Noi che viviamo ai margini della foresta”.

I soci di Ngoleagorbu Cocoa Farmers Union

La determinazione di Lucia a migliorare la qualità della vita della sua famiglia traspare quando parla della formazione di Ngoleagorbu. È molto orgogliosa dei cambiamenti che lei e suo marito sono riusciti ad apportare alla loro azienda agricola.

Lucia ha lavorato duramente insieme a lui per coltivare il cacao secondo gli standard Fairtrade, sia sociali che ambientali.
Entrando a far parte di Fairtrade, i soci della cooperativa Ngoleagorbu ricevono il Prezzo minimo Fairtrade e il Premio Fairtrade.

Una riunione del comitato per la gestione del Premio Fairtrade

Più fiducia nel futuro

Lucia è fiduciosa su ciò che il futuro riserverà a Ngoleagorbu. La sua spinta al cambiamento l’ha portata a essere presidente del Comitato per l’uso del Premio Fairtrade, un ruolo decisionale che determinerà il futuro della sua cooperativa.

“Le donne ora assumono ruoli di leadership e hanno responsabilità importanti. Non sarebbe mai successo prima. Ci sentiamo più valorizzate all’interno della nostra comunità”.


Lucia è operosa, orgogliosa e determinata. Merita una vita dignitosa grazie ai proventi della sua terra, ma anche di poter proteggere la sua casa nella foresta.
Lucia merita Fairtrade.

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