I piccoli agricoltori non sono considerati
La proposta di regolamentazione della Commissione Europea copre i settori dell’allevamento, della coltivazione di cacao, caffè, palma, soia e legname, settori associati alla deforestazione o alla degradazione della foresta e vorrebbe chiudere il mercato dell’Unione Europea a chi viola queste regole. Tuttavia, il regolamento non fa praticamente alcun riferimento ai piccoli proprietari di cacao e caffè, anche se la loro situazione è sensibilmente differente dalla produzione su larga scala come quella della soia. Inoltre, il regolamento è stato pubblicato senza alcuna indicazione su come molti piccoli agricoltori perderanno la loro risorsa primaria di reddito o saranno lasciati nell’indigenza semplicemente per aver disboscato dopo dicembre 2020, anche se quel disboscamento era consentito dalle loro leggi nazionali in quel momento.
Questo è totalmente ingiusto. Ci riguarda tutti. Ed è il motivo per il quale Fairtrade rivolge un appello all’Unione Europea per assicurare che tutte le misure adottate contro la deforestazione includano l’equità e la giustizia sociale come elementi chiave della legislazione.
La grande maggioranza dei piccoli produttori di cacao e caffè lavora in appezzamenti più piccoli di 5 ettari e in contesti estremamente vulnerabili appesantiti dall’insicurezza economica e dal crescente impatto del cambiamento climatico.
Perdere l’accesso al mercato dell’Unione Europea potrebbe essere devastante per questi agricoltori che avrebbero bisogno di guadagnare un reddito dignitoso e che come conseguenza possono essere spinti alla deforestazione e al lavoro non regolamentato. Queste conseguenze non volute potrebbero minare la sostenibilità, la preservazione della foresta e il vero intento della legge. Per farla semplice: non si affronterà la deforestazione impedendo le importazioni del cacao e del caffè dalle famiglie di piccoli produttori che vivono in povertà.