Contro l’estinzione delle specie, la risposta dell’agricoltura sostenibile

Le specie della terra si stanno estinguendo più velocemente di quanto sia mai successo nella storia dell’umanità, secondo un nuovo Rapporto delle Nazioni Unite. E questo fenomeno riguarda anche noi e l’ambiente in cui viviamo.
Secondo il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla “sesta estinzione di massa” di specie vegetali e animali, la noncuranza dell’uomo ha portato quasi un milione di specie a rischiare di scomparire nei prossimi decenni. L’uomo ha messo il suo zampino in tre quarti degli habitat della Terra e in due terzi di quelli marini. I vertebrati sono già diminuiti del 60 percento dal 1970, secondo il WWF. Ma il nuovo Rapporto delle Nazioni Unite stabilisce un chiaro legame tra la sopravvivenza dell’uomo e la natura.

Erlinda García Jiménez si prende cura degli alberi di pino in un vivaio nel villaggio di Cajas, nel nord del Perù

Se la natura ha un problema è un problema anche per noi

Senza biodiversità non avremmo acqua pulita, cibo, accesso ai farmaci e all’energia. La perdita di biodiversità non è un problema ambientale isolato, ma soprattutto un problema economico, di sicurezza e sociale che è particolarmente grave per il quarto delle persone della terra che dipendono dall’agricoltura per il proprio reddito. I coltivatori e i lavoratori delle piantagioni del mondo patiscono l’erosione del suolo, la desertificazione, l’inquinamento dell’acqua e l’eccessivo uso di pesticidi tossici.
Per rallentare questo processo è necessario un cambiamento nel modo di coltivare. Vasta aree di monocultura che distruggono necessariamente gli ecosistemi locali sono innaturali perché portanoall’’estinzione di specie animali e vegetali. La coltivazione di diverse colture, miste ad altre specie vegetali, deve essere invece incentivata perché è più naturale e garantisce un buon raccolto a lungo termine. Gli alberi possono fare da ombra alle colture esposte al sole e contribuire alla fertilità degli ecosistemi locali. Inoltre, deve crescere l’agricoltura biologica, si deve dismettere l’uso di pesticidi tossici ed è necessario sviluppare metodi più produttivi e resistenti, che possono rendere di più su superfici più piccole.Gli Standard Fairtrade sull’ambiente, ad esempio, proibiscono di abbattere le foreste protette per ampliare le aree di coltivazione, un problema enorme in Africa occidentale dove la produzione di cacao è causa della deforestazione. Se i coltivatori di cacao potranno guadagnare un reddito dignitoso per rendere più produttivi i loro campi non saranno costretti a distruggere in modo irreparabile le loro foreste.

Raccolta del tè presso Makaibari Tea Estates, India

Piccoli passi possono fare una grande differenza

È sorprendente che noi umani possiamo distruggere interi ecosistemi con le nostre industrie, il nostro consumo eccessivo e le nostre pratiche agricole insostenibili. Allo stesso tempo, molti di noi stanno creando nuovi ecosistemi con piccole risorse, coltivando la biodiversità in giardino, attraverso semplici trucchi come la crescita di fiori ricchi di polline, la costruzione di rifugi per insetti o lasciando che l’erba cresca in modo naturale. La ricchezza di specie vegetali avvantaggia gli altri ecosistemi anche al di fuori del confine del nostro giardino, poiché nessun ecosistema è isolato.
Allo stesso modo, dobbiamo incoraggiare i contadini a dedicarsi all’agricoltura sostenibile. Qualsiasi contadino che inizi a coltivare la terra secondo metodi più sostenibili e produttivi può aiutare a fermare la sesta estinzione di massa. In questo modo riuscirà a creare migliori condizioni ambientali che gli consentiranno di pianificare la produzione a lungo termine e avrà un reddito familiare più sicuro nel tempo. Questo sistema proteggerà le coltivazioni anche dagli effetti dei cambiamenti climatici. L’utilizzo di meno sostanze chimiche è un vantaggio sia per l’uomo che per l’ambiente; e piantando più alberi che assorbono l’anidride carbonica si ridurrà l’impatto climatico dell’agricoltura. Ma il passaggio può essere costoso e incerto. Pertanto, i consumatori, le imprese e le istituzioni pubbliche devono dimostrare che c’è molta richiesta di materie prime prodotte in modo sostenibile.

Che cosa fa Fairtrade?

Il commercio equo e solidale certifica soprattutto i piccoli agricoltori che coltivano secondo precisi criteri tra cui il divieto di utilizzo di pesticidi nocivi. Nell’ambito della certificazione Fairtrade, gli agricoltori ricevono una formazione specifica su come la scelta del metodo agricolo influisca sull’ambiente locale e su come evitare di creare monoculture. In diversi luoghi, gli stessi coltivatori investono anche il Premio Fairtrade in diversi progetti per fermare questa estinzione di massa perché ne vedono chiaramente gli effetti. Quando si sceglie Fairtrade, si creano le condizioni per una maggiore biodiversità e per un’agricoltura naturale e biologica su piccola scala che si prende cura sia dell’uomo che dell’ambiente.
 
 

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