Il senso di Lorenzo per il limite

Da quando Lorenzo Puri, climber professionista, ha incontrato Fairtrade, è diventato un appassionato sostenitore delle nostre attività.

Lo sport, la natura, la dignità umana come valore fondamentale. Il giovane arrampicatore trevigiano Lorenzo Puri ha le idee molto chiare su quello che vuole dalla vita. E per una profonda affinità tra i suoi valori e le iniziative che Fairtrade porta avanti, ha scelto di condividere queste ultime con la sua community. L’abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua visione delle cose.

 

Nell’arrampicata è necessario un profondo equilibrio e una grande consapevolezza del proprio corpo. Sono dei traguardi molto importanti da raggiungere! Che tipo di insegnamento ti ha dato l’arrampicare per la tua vita in generale?

Ho imparato a coltivare una grande consapevolezza a vivere nel presente, e per me questo è diventato in generale un modo di prendere la vita. In parete, quando arrivano le difficoltà, devi essere molto centrato e ponderare molto attentamente le tue scelte. Da ciò deriva una attitudine a vivere il proprio senso del limite e ad affrontare i problemi, più in generale.


Un’altra cosa che ho imparato è che l’equilibrio fisico ci fa crescere come persone a livello spirituale. Infatti avere una mente molto forte è una cosa molto importante; però successivamente diventa fondamentale avere anche un corpo forte, perché quanto più aumenta il livello di difficoltà della scalata, quanto più diventa necessario avere controllo del proprio corpo.

Fairtrade è un marchio che si trova sui prodotti e nasce con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze lungo le filiere produttive. In che modo le tue scelte di vita hanno a che fare con i valori che promuove Fairtrade?

Apprezzo Fairtrade e mi fa piacere sostenerne le iniziative perché penso che ci siano dei diritti imprescindibili, e che questi dovrebbero valere per tutti. Una vita dignitosa, ad esempio. Per questo, considerato il lavoro che svolgete nelle filiere agricole globali, la collaborazione per me è naturale. Devo riconoscere tra l’altro che questo genere di valori appartiene a tutta la comunità dei climber.

 

©Francesco Tretto

L’arrampicata è uno sport per persone che amano la natura. D’altra parte Fairtrade come organizzazione propone delle regole severe per preservare l’ambiente nei contesti di produzione agricola, sia per la tutela delle persone che delle risorse naturali. Che consiglio “green” daresti alle persone che ti seguono per adottare uno stile di vita più consapevole?


I consigli che mi sento di dare sono piccoli, ma in un certo senso anche molto impegnativi se seguiti con costanza. La natura è perfetta da sé, noi tutti dovremmo cercare di rispettarla senza lasciare tracce, o lasciarne il meno possibile. Questo significa fare in modo che il nostro impatto, i nostri consumi siano più ridotti possibile. A partire da come ci comportiamo durante una semplice escursione in montagna fino alle questioni più generali. In questo senso ad esempio, apprezzo le colture con meno pesticidi, biologiche o biodinamiche. Sarebbe importante che vi fosse una maggiore sensibilizzazione di massa su questi temi.

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