Le responsabilità vanno condivise

E’ importante condividere le responsabilità lungo la catena di fornitura, anzi, si può dire sia il pilastro del sistema Fairtrade dove a operare scelte per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei produttori nei paesi in via di sviluppo sono chiamati gli stessi produttori, le aziende, i consumatori.
Lo ribadisce il Coordinamento dei produttori dell’America Latina e dei Caraibi (CLAC), chiamando a collaborare tutti gli attori della filiera del caffè di commercio equo per contrastare lavoro minorile e proteggere i bambini anche attraverso una partnership con i governi, la società civile e le comunità.

Attività di doposcuola creata grazie al Premio Fairtrade in Colombia

Gli obiettivi della CLAC

L’obiettivo del lavoro della CLAC è quello di promuovere il lavoro familiare sostenibile includendo i giovani che lavorano nei campi. Nello stesso tempo, vuole tutelare i bambini da qualsiasi forma di lavoro che possa privarli della loro infanzia, possa impedire il loro potenziale di crescita o la loro dignità e metterli in guardia da un tipo di lavoro che potrebbe compromettere il loro sviluppo fisico o la loro dignità o potrebbe interferire con il loro percorso scolastico. In accordo con le definizioni date  dall’Organizzazione Internazionale del lavoro, queste modalità rientrano nel lavoro minorile.

Una filiera a rischio

La CLAC è consapevole che il lavoro minorile è presente nel settore agricolo e che il caffè è una delle aree ad alto rischio, come ha rilevato il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti. Il problema è complesso e causato da molti fattori e richiederebbe risposte da più parti, alcune delle quali devono essere date dalle organizzazioni dei piccoli produttori. Altri aspetti richiedono profondi cambiamenti nelle strutture socioeconomiche nelle quali i coltivatori di caffè lavorano e vivono.
In accordo con gli standard sul lavoro minorile, la questione centrale è quella di aumentare la consapevolezza, comprendere le regole e le motivazioni per cui vengono fissate; tuttavia, il problema è anche quello di essere capaci di adempiere agli standard citati. Molte famiglie di coltivatori non hanno il reddito sufficiente per la loro sussistenza e da questo deriva la necessità di coinvolgere nel lavoro membri della famiglia o bambini.

Una squadra di calcio in Colombia, in una cooperativa di produttori di banane, nata grazie al Premio Fairtrade

Al cuore del problema

Complessivamente, Fairtrade ha l’obiettivo di creare opportunità per i contadini in modo da aiutarli a superare le cause del lavoro minorile e di altre condizioni di lavoro non dignitose che spesso sono all’interno della catena di fornitura del caffè. Per raggiungere questo scopo,  tutti gli attori che hanno a che fare con la filiera devono prendere le proprie responsabilità.
La CLAC lavora per costruire competenza e aumentare la consapevolezza sul problema, in particolar modo sulla differenza tra il lavoro minorile e il lavoro consentito, assicurando la protezione dei bambini e dei giovani. Nello stesso tempo,  promuove il dialogo e il riconoscimento del lavoro minorile con le organizzazioni di piccoli produttori, analizza i rischi relativi al fatto di non rispettare gli standard, cerca di riflettere insieme a loro sulle cause più importanti del lavoro minorile (nel contesto dell’organizzazione) e di supportarli nello sviluppare proposte per la riduzione del rischio; crea collaborazioni istituzionali che supportino i suoi obiettivi rispetto alla prevenzione e alla risposta al lavoro minorile; promuove azioni che proteggano i bambini e il loro benessere con le organizzazioni di piccoli produttori.

Cartello “No child labour” affisso fuori di una cooperativa di produttori di tè, in Kenya

Formazione sul campo

Nel 2017 la CLAC ha svolto corsi di formazione in Messico,  Costa Rica, Guatemala, Nicaragua, El Salvador, Colombia, Bolivia e Perù. In più, sta lavorando con un’organizzazione guatemalteca per migliorare uno speciale progetto pilota che ha l’obiettivo di identificare i possibili rischi del lavoro minorile e di aumentare le azioni per ridurlo con la partecipazione dei manager delle associazioni, dei membri e dei loro bambini. Il progetto ha anche supportato lo sviluppo delle Regole sulla protezione dei bambini in diverse organizzazioni in Guatemala.

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