Cosa significa equo e solidale

Scopri cosa sono i prodotti equo solidali e i principi del fair trade e al supermercato occhio all’etichetta! Scopri di più!

A tutti noi sarà capitato, mentre facciamo la spesa, di trovare tra gli scaffali i prodotti del commercio equo e solidale (in inglese Fair Trade), anche con la certificazione Fairtrade. Che cosa significa e quando un prodotto è veramente equosolidale?

carrello con prodotti fairtrade

Obiettivi del commercio equo e solidale

Il commercio equo ha l’obiettivo di portare il concetto di giustizia all’interno delle pratiche e dei passaggi del commercio tradizionale: si basa su un rapporto di dialogo, trasparenza e rispetto nei confronti dei produttori agricoli dei paesi in via di sviluppo da cui provengono i prodotti che amiamo di più e che fanno parte della nostra quotidianità: cioccolato, caffè, ma anche zucchero, miele, riso, banane e frutta tropicale. Oltre a questi prodotti, ce ne sono molti trasformati che utilizzano ingredienti del commercio equo come biscotti, cereali da colazione, snack, succhi di frutta ma anche cotone, cosmetici, gioielli, fiori.


Il movimento del commercio equo, nato tra gli anni 50 e 60 in Nordeuropa, era partito da una profonda riflessione sulle cause della povertà nelle comunità che vivevano del lavoro agricolo nei Paesi in via di sviluppo: i contadini non guadagnavano abbastanza dalla vendita dei loro raccolti perché cadevano vittime di intermediari senza scrupoli che riconoscevano loro un prezzo troppo basso e che guadagnavano grazie ai numerosi passaggi commerciali. Non solo: i prezzi di mercato erano troppo instabili e non garantivano lo sviluppo delle famiglie e delle comunità. Bisognava interrompere questa catena di sfruttamento creando un circuito alternativo che desse il giusto valore al lavoro delle persone. Da questi principi si è sviluppata l’esperienza delle ATOs (Alternative Trade Organisations) e delle Botteghe del Mondo che poi si è estesa con lo sviluppo di prodotti che vengono venduti nella grande distribuzione.

Famiglia di produttori dell’organizzazione UCIRI (Messico). ©Max Havelaar France – K108

I 3 principi del commercio equo e solidale

Il commercio equo si basa su alcuni principi essenziali:


* Il pagamento al contadino di un Prezzo minimo, al di sotto del quale non si può comprare, che deve coprire i costi di una produzione sostenibile (consentire ai contadini di pagare i costi dei prodotti che servono per coltivare, consentire alle famiglie di avere una casa dignitosa, di mandare i figli a scuola, di mettere da parte un po’ di risparmi per le situazioni di emergenza);
* Il pagamento di un prezzo extra (il Premio) che viene versato alle organizzazioni dei produttori che decidono in autonomia come spenderlo: servizi e beni per la comunità, scuole, ambulatori, borse di studio ma anche investimenti per migliorare la produttività dei campi;
* Il rispetto dei diritti umani e ambientali: i produttori agricoli devono organizzarsi in modo democratico (perlopiù in forma cooperativa), rispettare i diritti umani (no sfruttamento delle persone, no al lavoro minorile, no alla discriminazione per motivi di genere, razza o religione). Devono rispettare l’ambiente che li circonda tutelando la biodiversità locale, stando attenti alla gestione delle risorse e dei rifiuti, non utilizzando prodotti geneticamente modificati (OGM).

C’è da aggiungere che il commercio equo lavora prevalentemente con organizzazioni di piccoli produttori (agricoltori che coltivano in media 2 ettari a testa) strutturati in cooperative o associazioni. Ad esempio il caffè e il cacao del commercio equo non vengono dalle grandi piantagioni, ma da contesti produttivi che permettono di tutelare maggiormente l’ambiente. Ci sono anche molti lavoratori dipendenti nel caso in cui (come per alcuni prodotti) le aziende sono strutturate in piantagioni o sono manifatturiere.

consumatore Fairtrade

Dove compro i prodotti equo solidali

I prodotti del commercio equo e solidale li puoi trovare:

Occhio all’etichetta

La certificazione per questi prodotti è ancora volontaria e non obbligatoria (a differenza di quella del biologico, per intenderci). Per questo bisogna stare un po’ attenti: non è sufficiente trovare la scritta “equo e solidale” perché un prodotto lo sia veramente!


Nei supermercati trovi prodotti con il marchio Fairtrade, registrato presso l’Unione Europea come marchio di certificazione. Nasce da un’organizzazione senza scopo di lucro, Fairtrade International, con sede a Bonn e rappresentata in tutti i Paesi in cui si vendono prodotti con il marchio Fairtrade da organizzazioni nazionali (come Fairtrade Italia) che hanno il compito di trovare aziende disponibili ad acquistare dai produttori certificati Fairtrade e di diffondere la conoscenza del commercio equo e solidale tra i consumatori.

Fairtrade International è per il 50% di proprietà degli stessi produttori che prendono le decisioni che li riguardano in merito a Standard (le regole che devono rispettare le organizzazioni), Prezzo, Premio e sulla stessa gestione di Fairtrade International. A controllare che le regole decise da Fairtrade International siano rispettate c’è FLOCERT, una organizzazione indipendente certificata ISO65 che svolge i controlli per conto di Fairtrade International in modo da sorvegliare il rispetto delle regole stabilite. A rappresentare gli agricoltori sono 3 coordinamenti in Africa, Asia e Centro – Sud America. Fairtrade è il marchio etico più riconosciuto al mondo.

La prossima volta che passi al supermercato, cerca i prodotti con il marchio Fairtrade tra gli scaffali: acquistandoli, contribuirai a far crescere il commercio equo e solidale e sosterrai allo sviluppo delle comunità che li coltivano.

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