I diritti delle donne ai tempi di COVID-19

Le donne nel Sud globale giocano un ruolo importantissimo in agricoltura ma sono svantaggiate rispetto alla loro controparte maschile. E la situazione rischia di peggiorare con la Covid-19.

Un esempio per tutti: le donne che lavorano nelle serre dei fiori in Kenya sono state licenziate o hanno subito tagli al salario, mentre allo stesso tempo il costo della vita è aumentato, insieme agli oneri e agli obblighi relativi allo studio da casa dei figli.

Nella Giornata mondiale per i diritti umani, è importante riconoscere che le nostre economie e le nostre comunità dipendono dalle donne e dal fatto che le donne siano in grado di realizzare i loro diritti e il loro potenziale. Sono necessarie risposte immediate per assicurare che le famiglie superino questo periodo difficile. A lungo termine, bisogna che i governi, le imprese e le altre organizzazioni si attivino per continuare a estendere le opportunità per rendere più forti le donne.

Questi 5 punti approfondiscono gli sforzi che stanno facendo i produttori Fairtrade per rafforzare il ruolo delle donne, ancora più importanti ai tempi di Covid-19.

Miriane Homelus con due delle sue tre figlie. Lavora nella piantagione di banane José Garcia Kellisa 2, in Repubblica Dominicana

Ridurre le barriere che ostacolano la partecipazione delle donne

Fairtrade ha messo a punto requisiti per assicurare i diritti fondamentali degli agricoltori e dei lavoratori. In particolare, rispetto alle donne: non discriminazione, nessuna tolleranza per le molestie e la violenza di genere e la richiesta alle cooperative di dotarsi di linee guida che affermino l’impegno verso l’uguaglianza di genere e sforzi specifici per costruire la partecipazione delle donne, un ruolo di leadership e molto altro.

Anche se le cooperative hanno adottato queste regole, le donne incontrano ancora ostacoli.

Uno studio di Fairtrade International ha individuato alcuni dei principali impedimenti, come l’impossibilità di accedere alla proprietà della terra, al denaro e le barriere culturali che impongono alle donne il lavoro domestico e la cura dei bambini, attività che le impegnano per un tempo significativo.

Queste barriere devono essere affrontate. Per esempio, alcune cooperative Fairtrade stanno implementando modelli associativi che includano l’intera famiglia invece del solo capofamiglia o la rinuncia a requisiti di proprietà fondiaria a favore delle donne. Strumenti di miglioramento del lavoro domestico come stufe a biogas acquistate grazie al programma Fairtrade’s growing women in coffee in Kenya, riducono il tempo di cui le donne hanno bisogno per raccogliere la legna e cucinare.

Ma c’è da lavorare per migliorare la partecipazione delle donne all’interno delle organizzazioni, non solo nelle cooperative. Nelle piantagioni di tè in India e Sri Lanka, uno studio recente che abbiamo commissionato mostra come le donne affrontino difficoltà sia culturali che logistiche nella partecipazione o nel sostenere un ruolo di leadership nelle organizzazioni sindacali. I luoghi di lavoro possono offrire strutture per la cura dei bambini e dare loro la possibilità di seguire corsi di formazione mentre i sindacati possono cercare dei modi per rendere più facile per le donne una partecipazione significativa.

Un gruppo di socie di Tzeltal Tzotzil, Messico. ©CLAC

Essere rappresentate

Le organizzazioni di produttori Fairtrade hanno con successo istituito dei comitati di donne o altre organizzazioni in modo da renderle in grado di affrontare problemi specifici e farli prendere in carico da tutta l’organizzazione. Tuttavia è anche importante che le donne siano rappresentate in posizioni di potere che di solito sono ricoperte dagli uomini. Ciascuna delle 6 cooperative citate nel nostro studio di genere comprende donne che sono state elette in ruoli di leadership, che fanno parte anche del consiglio di amministrazione. Questo è importante affinché la voce delle donne non sia solo vista come circoscritta ad alcuni percorsi di partecipazione e possa essere fatto di più per migliorare la rappresentanza femminile.

Lavoratrici al centro per l’infanzia di Banafrut, Colombia. ©Fairtrade – Dina Ramos

Formare le donne a essere leader – ma anche investire su di loro.

Le scuole di formazione alla leadership in paesi come El Salvador, Costa D’Avorio, Kazakhstan e India, hanno aumentato l’autostima delle donne, la conoscenza rispetto alla parità di genere e le competenze tecniche in agricoltura. Secondo il nostro studio, il programma che ha ottenuto più successo le coinvolge nella formazione e nel superamento delle barriere che affrontano per sviluppare la propria attività economica o per accedere al mercato. Per esempio, alcune cooperative di cacao in Costa D’Avorio hanno usato il loro Premio Fairtrade per investire in attività di reddito alternativo come la coltivazione di altri prodotti per la vendita nei mercati locali, l’allevamento di polli o altri progetti imprenditoriali al di fuori dell’agricoltura.

Dina Ramos lavora al centro di raccolta di Cafescor, Honduras. ©CLAC

Progressi a breve termine ma cambiamenti di sistema a lungo termine

Anche se la maggior parte delle donne non possiede la propria terra nelle regioni dove si coltiva il caffè in Kenya, il programma Fairtrade’s growing women in coffee ha lavorato su questo tema. Per partecipare al programma, gli uomini hanno trasferito alle loro mogli la gestione di almeno 50 arbusti di caffè. In più, le donne hanno ricevuto formazione sulle buone pratiche agricole e sono state anche supportate nello sviluppo delle loro competenze in fatto di tostatura e nella creazione di un proprio marchio di caffè speciale – il primo marchio di caffè delle donne ad essere venduto in Kenya, chiamato Zawadi o “regalo” in lingua Swahili. I risultati sono stati così sorprendenti che alcuni uomini hanno affidato più di 300 arbusti alle loro mogli. Queste strategie possono essere efficaci quando un progetto è pensato per ottenere effetti a lungo termine che influiscano sulle norme legali e culturali.

Julmy Portillo lavora a alla fabbrica di cioccolato Xol della cooperativa COAGRICSAL, in Honduras. ©Sean Hawkey

Gli uomini, campioni di parità di genere

I tre Network regionali dei produttori hanno aumentato il numero dei corsi di formazione sulle tematiche di genere per educare sia uomini che donne ai principi della parità e su come adottare regole che le loro organizzazioni mettano in pratica. Questi corsi cercano di trasferire questi principi anche nelle famiglie in modo che mariti e mogli discutano insieme la gestione dell’azienda agricola, delle spese e dei processi decisionali. Tali cambiamenti richiedono tempo e il consenso delle comunità in senso più ampio ma Amah Kouao, una coltivatrice di cacao in Costa D’Avorio, diplomata alla Scuola di leadership delle donne, è ottimista. “Quando ho concluso la formazione, ho convocato i miei figli per un incontro in famiglia. Ho detto loro come dovevano comportarsi. (…) Ero una donna timida che non aveva il coraggio di parlare ma oggi mi sento più forte. Ora quando non posso partecipare a un incontro, loro lo cancellano. Sto formando ogni settimana altre donne in gruppi comunitari per condividere le conoscenze grazie alle quali mi sono rafforzata”.

Dato il ruolo cruciale che le donne giocano nelle loro famiglie, nell’economia della casa e nelle comunità, è essenziale che il progresso verso l’uguaglianza di genere non faccia marcia indietro. Abbiamo bisogno di ascoltare le donne  di e impegnarci a diffondere le capacità e le opportunità economiche per le donne e le ragazze. Se vogliamo un futuro sostenibile, dobbiamo supportare la piena realizzazione dei loro diritti umani.

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