In 40 mila per la Grande Sfida Fairtrade 2022
Nel week end dal 13 al 15 maggio oltre 40.000 persone hanno celebrato Fairtrade, attraverso 170 eventi in tutta Italia, in occasione della Giornata mondiale del commercio equo.
Continua a leggereSan Valentino mi ha fatto tornare in mente una longeva e bellissima storia d’amore: quella tra Agricoltura Biologica e Commercio Equo. Lei è attenta all’ambiente, ai ritmi della natura, alla ricchezza della diversità. Lui ha il piglio maschile del commerciante, ma rispetto all’antagonista Libero Mercato ha un fortissimo senso della giustizia e non dimentica il valore delle persone. Se la cavano benissimo anche da soli, ma quando si mettono insieme formano una coppia perfetta.
La settimana scorsa non è stata quindi una sorpresa vedere al Biofach, la grande fiera del biologico di Norimberga, la numerosa presenza di operatori Fairtrade. Anzi, ne ho approfittato per andare un po’ più a fondo a scoprire i segreti di una storia d’amore così lunga e felice.
Primo: guardare al futuro
Rajah Banerjee, proprietario della piantagione di tè Makaibari in India, mi ha raccontato la sua visione olistica: il suolo, le piante di tè, le persone sono tutti interconnessi e quando uno di essi è in salute, tutto intorno è in salute. Quando uno si ammala, tutto intorno si ammala. Avere cura dell’ambiente significa puntare sul futuro, anche se Rajah Banerjee sostiene che il migliore investimento a Makaibari lo fanno le donne, che scelgono di spendere i loro soldi in educazione e in attività formative e culturali per sé stesse e per i loro figli.
Prendo nota: il primo segreto di questa storia d’amore è investire insieme sul futuro della comunità.
Secondo: completarsi a vicenda
Sempre a proposito di donne: ad Agadir, Marocco, c’è la prima cooperativa ad aver ottenuto la certificazione Fairtrade per l’olio di argan. Sono tutte donne e sulle donne investono, utilizzando il Premium Fairtrade in programmi per la promozione dell’indipendenza e dell’alfabetizzazione femminile. Allo stand sento Nadia, la presidente, dire alle sue collaboratrici che biologico e Fairtrade sono complementari perché il primo salvaguardia l’ambiente, il secondo le persone. Ecco scoperto anche il secondo segreto.
Terzo: qualche soldo in più non guasta
Si sa, la vita di coppia è fatta anche di necessità terra terra. Atul Pandit, dell’azienda indiana Pure Life che commercializza lo zucchero di canna dei piccoli produttori, evidenzia che il Premium per lo zucchero biologico è 80 dollari alla tonnellata, contro i 60 del convenzionale. Del racconto di Atul mi rimane impresso anche un altro aspetto. Gli standard Fairtrade richiedono processi democratici e obbligano i soci a riunirsi regolarmente, e questo ha dato ai contadini una maggiore consapevolezza del loro ruolo anche come cittadini. “Durante le assemblee si inizia parlando della coltivazione biologica della canna da zucchero e si finisce a parlare di politica”. Tra di me sorrido pensando a certe cene in famiglia… le coppie sono proprio tutte uguali!
Quarto: migliorarsi sempre
L’ultimo segreto che porto a casa dal Biofach lo scopro parlando con Pamela Esquivel Rios della cooperativa Acopagro. Sono i primi esportatori di cacao biologico del Perù ma non si accontentano: stanno sviluppando la coltivazione di varietà speciali, con un profilo organolettico unico. I campioni che hanno portato in fiera, soprattutto quello denominato San Rafael, hanno conquistato i maître chocolatier presenti. Sul mio taccuino scrivo: per una storia d’amore longeva e ricca come quella tra Bio e Fairtrade, non bisogna mai smettere di crescere e migliorarsi.
Nella foto: Swargi Kumar Banerjee con il suo tè allo stand.