Più forza al movimento sindacale e più voce ai lavoratori

Ogni giorno, centinaia di migliaia di persone si recano nei campi per coltivare e raccogliere le banane che arrivano nei mercati di tutto il mondo. Anche se le banane sono il frutto più popolare nei Paesi occidentali, con un giro di esportazioni pari a 9 miliardi di euro a livello mondiale, ai coltivatori di banane e ai lavoratori delle piantagioni arriva solo dall’1 al 3% di quell’importo.
Fairtrade si batte per cambiare questa situazione e far sì che i coltivatori e i lavoratori ottengano maggiori benefici. Lo Standard Fairtrade per il Lavoro Dipendente richiede una serie di requisiti che garantiscono condizioni lavorative dignitose: i diritti, i salari, gli straordinari, le politiche in materia di salute e sicurezza.
Ma a volte la certificazione da sola non è in grado di realizzare i cambiamenti sociali necessari abbastanza velocemente, specialmente dove i lavoratori storicamente non hanno avuto molta voce in capitolo.
È per questo che Fairtrade cerca di costruire programmi aggiuntivi per dar loro maggior potere – in collaborazione con le imprese, i sindacati e le organizzazioni che si battono per i loro diritti.

L’esempio del Camerun: un panorama sindacale diviso

In Camerun, le banane sono il quinto prodotto più esportato del Paese e vengono coltivate soprattutto in grandi piantagioni. Esiste un salario minimo nazionale, ma è basso e non viene aggiornato abbastanza spesso da tenere il passo con l’aumento del costo della vita. I primi sindacati si sono formati a partire dal 1992 su autorizzazione del governo ma storicamente non sono mai stati uniti e hanno un’influenza limitata sulle aziende. Per questo le 14 confederazioni attuali hanno un disperato bisogno di una rappresentanza sindacale più forte.
Nel 2012, Plantations du Haut Penja (PHP) aveva avviato l’iter per ottenere la certificazione Fairtrade. È la prima piantagione di banane in Camerun e la seconda in Africa, dopo un’altra in Ghana, di proprietà della stessa società madre, la Compagnie Fruitière.
La situazione in PHP era complessa. Sei sindacati operavano nella piantagione in rappresentanza di oltre 6.000 lavoratori dell’azienda e incontravano separatamente il management, impiegando un tempo considerevole e diluendo il potere negoziale.
Un’organizzazione inglese per i diritti del lavoro, Banana Link, che stava già lavorando con la Compagnie Fruitière, quando ha appreso dell’imminente certificazione Fairtrade di PHP ha colto l’opportunità che si presentava: “Volevamo impegnarci in questa azione perché pensavamo che i benefici della certificazione non sarebbero altrimenti stati equamente distribuiti ai lavoratori”, afferma Alister Smith, rappresentante di Banana Link.

Un lavoratore di PHP nella stazione di impacchettamento (Photo credit: Compagnie Fruitière)

Dalla competizione alla collaborazione

Banana Link ha proposto per la prima volta la creazione di una piattaforma sindacale comune, da implementare in collaborazione con Fairtrade e IUF, la Rete dei lavoratori di banane africani. La direzione di Compagnie Fruitière si è trovata d’accordo con questo approccio, riconoscendo il valore di un dialogo sociale più efficiente.
“Un detto in Camerun dice che una mano da sola non può legare una borsa: abbiamo sempre bisogno di lavorare insieme”, dice Antoine Lihan, direttore delle risorse umanedella piantagione. “Anche prima della certificazione Fairtrade, PHP ha fornito uno spazio per il dialogo sociale con i rappresentanti sindacali. Grazie a questo progetto e alla nuova piattaforma, il nostro dialogo ora contribuisce in modo proattivo a relazioni più armoniose che supportano lo sviluppo dell’azienda”.
“I primi incontri con i diversi rappresentanti sindacali erano tesi”, ricorda Tossa, cittadino del Benin e formatore esperto dell’IUF in Africa occidentale. “La sfida è stata passare da una relazione di competizione a una di collaborazione. Attraverso il dialogo e la formazione, siamo stati in grado di rompere la reciproca sfiducia. Alcune sfide persistono, ma al giorno d’oggi i diversi sindacati riflettono insieme, decidono insieme, agiscono insieme e riferiscono insieme. Questo dà loro una voce molto più potente all’interno dell’azienda. È la forza del potere sociale“.

Estendere l’impatto per i lavoratori

La piattaforma ha contribuito all’eliminazione della categoria più bassa della scala salariale in coincidenza con un aumento generale delle retribuzioni dell’azienda nel 2015. PHP ha anche aumentato l’indennità di alloggio dei lavoratori da 3.000 a 8.000 CFA al mese per i lavoratori a tempo determinato e da 5.000 a 8.000 CFA per i lavoratori a tempo indeterminato. Un altro risultato è stato il miglioramento delle strutture di trasporto, con l’aumento della flotta di veicoli aziendali e la messa a disposizione di un servizio di autobus per il personale amministrativo che vive nelle città vicine.
Come richiesto dagli Standard Fairtrade e promosso dalla piattaforma, sono stati formati anche un Comitato per la salute e la sicurezza e un comitato per le donne. L’occupazione femminile è effettivamente aumentata in azienda, in seguito a specifiche discussioni sui benefici sociali per le donne. I sindacati hanno inoltre intenzione di collaborare con il Comitato per la gestione del Premio Fairtrade per chiarire i rispettivi ruoli in modo che i lavoratori possano fornire il contributo necessario alla direzione sindacale e influire sull’uso del Premio.
Plantations du Haut Penja ha investito nella pace sociale e guadagnato la pace sociale, e ha anche ottenuto miglioramenti nella produttività. Ecco perché speriamo che il progetto continui, basandoci su questa dinamica vantaggiosa per tutti”, spiega Oscar Ngome Eboule, operaio delle piantagioni e presidente di uno dei sindacati.

Agire localmente, coinvolgere a livello globale

Anche i sindacati locali, Banana Link, IUF e Fairtrade stanno lavorando per costruire relazioni con il movimento sindacale globale non solo in Costa d’Avorio e in Ghana, ma anche più lontano; nel 2014 i leader sindacali di PHP hanno visitato le piantagioni di banane in Colombia per saperne di più sulle strategie di contrattazione collettiva e sulle questioni relative alla salute e alla sicurezza, nell’ambito del World Banana Forum.
I sindacati di PHP sono ora attivi anche all’interno della Rete dei Lavoratori di Banane Africani, che si è incontrata in Camerun nel 2017 per discutere della filiera delle banane e dell’influenza del costo del lavoro.

Guardando avanti

Le vendite in termini Fairtrade sono ancora una percentuale relativamente piccola delle vendite totali in PHP, in parte perché l’azienda non è certificata biologica, come richiesto dai principali mercati europei. Maggiori vendite a condizioni Fairtrade si tradurrebbero in più Fairtrade Premium che i lavoratori potrebbero investire in progetti. Per questo è importante che i rivenditori e i consumatori chiedano più banane Fairtrade.
Così se Compagnie Fruitière e le organizzazioni Fairtrade continueranno a costruire il mercato delle banane Fairtrade provenienti da questa regione, i lavoratori potranno beneficiare del miglioramento delle loro condizioni e del potere negoziale rafforzato attraverso questo progetto. Dove i lavoratori hanno una voce forte, sia le imprese che le comunità possono prosperare.

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