Il grido di aiuto delle produttrici e dei produttori a COP26

In una conferenza organizzata il 2 novembre nella zona verde della Conferenza mondiale sul clima, gli agricoltori Fairtrade rilanciano il loro appello.

I rappresentanti delle reti dei produttori del commercio equo in America Latina e Caraibi, Africa e Asia pretendono che le nazioni sviluppare mantengano le loro promesse climatiche e appoggino gli sforzi di adattamento che fanno gli agricoltori e le agricoltrici su piccola scala in tutto il mondo.

“Lasciamo stare i discorsi, le belle parole, le promesse perché mi hanno insegnato che le promesse sono debiti e che i debiti bisogna pagarli. E le nazioni più sviluppate non le stanno mantenendo. Abbiamo bisogno che queste promesse siano rispettate” ha affermato Andrés González, direttore della cooperativa Manduvirà e rappresentante della CLAC alla coferenza mondiale sul clima, COP26 a Glasgow. L’incontro si è svolto all’interno della conferenza “Gli agricoltori del commercio equo, la nostra alimentazione e la lotta per la giustizia climatica” che si è svolto ieri nella zona verde di COP26.

Andrés González, direttore della cooperativa Manduvirà, alla conferenza organizzata a COP26 il 9 novembre

Benjamin Franklin Kouamé, produttore di cacao e rappresentante di Fairtrade Africa, ha sottolineato l’urgenza di agire per affrontare la crisi cimatica. “C’è un’emergenza, dobbiamo agire ora. Sappiamo come produrre, attuiamo buone pratiche, grazie all’aiuto di Fairtrade. Dobbiamo essere resilienti, abbiamo bisogno di risorse finanziarie per adattarci al cambiamento climatico” ha detto.
Inoltre, il rappresentante della CLAC ha enfatizzato la necessità di promuovere la giustizia climatica in modo che le nazioni più sviluppate e le imprese che producono più gas serra possano pagare per l’impatto negativo dell’inquinamento che hanno generato, aiutando i piccoli produttori.
Il cambiamento climatico sta colpendo i piccoli produttori in tutto il mondo dal momento che a causa della variabilità climatica ora si registrano più tempeste, uragani, gelate, periodi di siccità, piogge con grandine che colpiscono le coltivazioni, il rendimento e i redditi degli agricoltori su piccola scala.

Benjamin Franklin Kouamé, produttore di cacao e rappresentante di Fairtrade Africa

Paghiamo il prezzo del cambio climatico e questo significa che quando si verificano questi disastri molte persone, molti dei nostri produttori si trovano senza casa, senza la possibilità che i giovani possano proseguire gli studi, senza che ci sia la possibilità di mangiare tre volte al giorno. Sono problemi molti gravi che a volte sono più imprevedibili e che ci stanno affliggendo

Andrés González, direttore della cooperativa Manduvirà

Il Coordinamento latinoamericano e dei Caraibi dei piccoli produttori e lavoratori del commercio equo sta sviluppando una strategia sul cambiamento climatico per aiutare i piccoli produttori ad affrontare questa crisi e per costruire resilienza attraverso gli sforzi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Come parte di questi sforzi, si sta lavorando a un progetto pilota di miglioramento del suolo che coinvolge 70 organizzazioni nella regione.
Gonzalez ha sottolineato la necessità che i giovani si coinvolgano in agricoltura e nella lotta contro il cambiamento climatico Ma è necessario che si destinino resorse per finanziare iniziative per i giovani produttori e che aumentino i fondi per le misure di adattamento nella produzione agricola. La CLAC ha pubblicato recentemente un posizionamento “I giovani del commercio equo chiedono azioni climatiche urgenti”.

Attualmente dei fondi per la lotta al cambiamento climatico, il 90 per cento viene destinato alla mitigazione e il 10 per cento alle misure di adattamento. Ma all’agricoltura viene destinato direttamente solo dal 2 al 3 per cento.

I rappresentanti delle 3 reti dei produttori e dei lavoratori del commercio equo, CLAC, NAPP e Fairtrade Africa, che raggruppano 1.8 milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere alle nazioni sviluppate di rispettare le loro promesse climatiche di ridurre le emissioni dei gas serra e di destinare 100 milioni di dollari per il finanziamento climatico.
Il messaggio è che chiediamo giustizia clilmatica. E che questa si può realizzare solo attraverso la giustizia commerciale” ha detto Mary Kinyua, produttrice del Kenya e rappresentante di Fairtrade International davanti al consiglio della società civile e dei giovani di COP26.

Possiamo seguire gli interventi degli agricoltori Fairtrade a COP26 anche oggi, dalle 19.30, al side event in zona blu “Mettere i contadini al primo posto per una resilienza equa nel settore del cacao. Un dibattito con l’industria, i contadini e gli attivisti”.

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