I produttori a Nestlè: il KitKat resti Fairtrade

Dopo una partnership con Fairtrade durata dieci anni per l’utilizzo di cacao e zucchero nel KitKat venduto in Gran Bretagna e Irlanda, Nestlé ha annunciato che non intende più acquistare cacao e zucchero da alcuni dei contadini più vulnerabili del pianeta.

Una coltivatrice di cacao della cooperativa ECAKOG apre le cabosse, Costa d’Avorio

Questa scelta significa una perdita annuale di 2,5 milioni di euro in Premio Fairtrade per le organizzazioni di produttori di Costa d’Avorio, Isole Figi e Malawi, che raggruppano un totale di 27.000 contadini. Premio che rappresenta un’ancora di salvezza per alcuni dei contadini più poveri del mondo.

Nestlé e Fairtrade hanno fatto la differenza per le vite di molti contadini in questi 10 anni. Le cooperative dei produttori hanno goduto della rete di salvataggio garantita dal Prezzo Minimo Fairtrade, e il Premio ha permesso alle comunità di investire in aule scolastiche, ambulatori, mense e programmi per aiutare le donne ad aumentare e diversificare il loro reddito.

Il Premio Fairtrade sta dando un supporto concreto soprattutto in questa fase di emergenza. Dal momento che le organizzazioni di produttori possono decidere autonomamente come spendere il Premio, durante la crisi da COVID-19 sono potuti intervenire subito per tutelare la loro salute, sostenere le comunità e per compensare il calo dei redditi.

Hanno potuto acquistare equipaggiamento protettivo, distribuire disinfettanti, informare le persone sulle norme di sicurezza e stare vicino alle famiglie colpite dalla malattia. Solo il Premio Fairtrade assicura ai contadini il pieno controllo nel poter scegliere come investire per le loro comunità e aziende agricole.

La decisione di Nestlé di acquistare zucchero dai produttori europei di barbabietola significa che i produttori di zucchero non solo perderanno il Premio, ma perderanno mercato per il loro zucchero.

Per quello che riguarda il cacao, fa sapere l’azienda, gli acquisti potrebbero venire dalle stesse organizzazioni, ma tramite il Nestlé Cocoa Plan, il che significa che non è previsto il Premio Fairtrade.

Dopo essere stati informati della decisione in un meeting congiunto lo scorso maggio, i produttori di cacao hanno espresso gravi preoccupazioni. Hanno dichiarato con molta chiarezza di essere preoccupati della differenza di guadagno che si prospetta, e di perdere la libertà nel definire l’utilizzo del Premio.

Se in media un produttore di cacao dell’Africa Occidentale vive sotto la linea di povertà estrema e guadagna una media di 82 eurocent al giorno, non è così sorprendente che i produttori di cacao siano preoccupati di perdere ulteriori redditi.

In rappresentanza dei produttori di cacao della Costa d’Avorio, Atse Ossey Francis, Presidente del cda dell’Ivorian Fair Trade Network, ha dichiarato: “È con profondo dispiacere e grande preoccupazione che abbiamo appreso che dopo aver coltivato per 10 anni il cacao per il KitKat inglese, i produttori della Costa d’Avorio non beneficeranno più delle vendite a condizioni Fairtrade. Nestlé è uno dei maggiori compratori mondiali di cacao Fairtrade attraverso il brand KitKat, e noi siamo felici di questa partnership decennale, grazie alla quale abbiamo contribuito al successo di Nestlé. Una relazione non Fairtrade significa regressione e povertà”.

“Invitiamo Nestlé a continuare a negoziare con noi rappresentanti dei produttori e con il circuito Fairtrade per trovare un accordo che faccia riconsiderare la decisione di non acquistare più cacao a condizioni Fairtrade. Chiediamo a Nestlé portare avanti l’impegno di questi ultimi dieci anni e di non tagliare l’ancora di salvataggio che è il Premio Fairtrade, proprio in questa fase in cui è più necessaria!”

Al di là della nuova emergenza costituita dalla pandemia, i produttori vivono una situazione pregressa di povertà endemica, mancanza di servizi, redditi bassi e non prevedibili e cambiamento climatico. Fairtrade significa accesso all’educazione per i figli, accesso a cure mediche, elettricità per permettere ai figli di studiare, miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per contadini che vivono nelle più remote aree dove si coltiva il cacao.

Nessun’altra certificazione indipendente, oltre a Fairtrade, assicura un Premio così alto per il cacao: 240$ a tonnellata, che va direttamente alle cooperative dei produttori in aggiunta rispetto al prezzo di mercato. Inoltre i produttori possono contare sul Prezzo minimo Fairtrade, che rappresenta una rete di salvataggio nel caso il prezzo di mercato crolli.

Dal 2017 il movimento Fairtrade in Gran Bretagna porta avanti campagne di sensibilizzazione affinchè i produttori di cacao possano avere un reddito dignitoso. Inoltre Fairtrade è stata la prima organizzazione a pubblicare un Prezzo di Riferimento per il settore del cacao.

E con i nostri partner stiamo lavorando a dei progetti pilota per un reddito dignitoso. Una ricerca di Fairtrade International mostra che il valore complessivo che è stato restituito alle cooperative di produttori di cacao e ai loro associati in Costa d’Avorio è cresciuto del 35 per cento nel 2019.

Atse continua: “La proprietà di Fairtrade è al 50% dei produttori, e questo ci permette di prendere delle decisioni per le nostre organizzazioni, famiglie e comunità, ci dà l’opportunità di far sentire la voce dei piccoli produttori. La nostra voce viene ascoltata e presa in considerazione solo perché siamo produttori Fairtrade. Veniamo trattati con rispetto e la dignità che meritiamo. Interrompere la relazione con Fairtrade equivale a toglierci il potere di esprimerci”.

Michael Gidney, CEO della Fairtrade Foundation ha dichiarato: “Fairtrade esiste per rappresentare le istanze dei produttori e per stare al loro fianco nella lotta per i loro diritti. Noi facciamo da garanti rispetto ai contadini quando evidenziano i benefici che hanno ottenuto grazie alla partnership decennale con Nestlé e quando chiedono di riconsiderare la decisione. Ora più che mai dobbiamo agire come comunità globale e fare scelte che siano dei passi in avanti per costruire un futuro migliore. Grazie alle molte aziende che stanno aumentando il loro impegno con Fairtrade, sempre più contadini beneficiano dei vantaggi di Fairtrade”.

“Chiediamo a Nestlé di ascoltare la voce dei contadini, di non scegliere proprio questo momento di crisi globale per esacerbare le disuguaglianze nell’industria del cacao. Siate una parte della soluzione e lasciate che il KitKat resti Fairtrade”.

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