È la Giornata mondiale del caffè: beviamolo, ma equo

Nei nostri calendari la Giornata mondiale del caffè del primo ottobre solitamente non occupa uno spazio significativo: ci sono ricorrenze molto più importanti e potrebbe sembrare superfluo dedicare un giorno a un alimento così comune.
Ma è un’occasione, un’opportunità di ricordare e di riflettere su una delle bevande oggi più popolari al mondo. Ogni giorno milioni di persone bevono il caffè in molti modi, forme e situazioni. Attorno ad esso ciascuno di noi ha costruito un rituale unico, tuttavia passiamo la giornata senza far caso all’incredibile percorso che il caffè ha fatto prima di arrivare nella nostra tazzina.
Se stai leggendo questo pezzo, probabilmente il caffè gioca un ruolo importante in alcuni aspetti della tua vita. Forse un modo per celebrare la Giornata Mondiale del Caffè è versarcene una tazzina e prenderci un paio di minuti per pensare a come il caffè ci colleghi a noi stessi, a quelli che ci circondano e anche a luoghi lontani in tutto il mondo.

Al di là dei numeri

Molti studi sottolineano i molteplici benefici del caffè per la salute, come il miglioramento delle performance fisiche e mentali, il fatto che contenga un gran numero di antiossidanti e nutrienti essenziali, che abbassi il rischio di contrarre alcune forme di cancro e il diabete di tipo 2. Alcuni studi dicono che il caffè abbia la capacità di prevenire alcune forme di Alzheimer e di demenza e che abbassi il rischio di sviluppare il Parkinson.
E ci sono le statistiche: il caffè cresce in più di 50 paesi nel mondo, viene prodotto da 25 milioni di contadini di cui la maggioranza è costituita da piccoli agricoltori e ogni giorno nel mondo si consumano circa 2.25 miliardi di tazze di caffè.

 

In Italia circa  il 90% della popolazione adulta beve caffè regolarmente. L’industria globale del caffè vale 200 miliardi di dollari all’anno e vanta un tasso di crescita annuale significativo, al di sopra del 5%. È una delle industrie più resilienti al mondo, che sopravvive ai disastri naturali, alle guerre e, sì, anche alle pandemie.

L'”ironia” degli agricoltori senza cibo

Tuttavia, dall’altra parte dei conteggi statistici, scopriamo un’altra realtà. È importante ricordare che un coltivatore di caffè viene pagato una sola volta all’anno per il suo raccolto. Un singolo ricavo per coprire i costi di produzione del suo caffè, per la sua alimentazione, per le tasse scolastiche, le spese mediche, la casa, il trasporto e qualsiasi emergenza imprevista.
Uno studio recente di un’importatore multinazionale ha rilevato che, durante il raccolto 2018/2019, il 60% dei produttori non è stato in grado di ripagare i costi di produzione, per non parlare del supporto alle famiglie o del contributo alle comunità. Un numero significativo di agricoltori ha dichiarato che per per 3-4 mesi all’anno subisce “los meses flacos” o “i mesi di magra” quando i soldi ricavati dai raccolti finiscono e si trova ad affrontare un futuro ancora più incerto dovuto alla scarsità di cibo. È l’ironia degli agricoltori senza cibo.

Raccolta del caffè alla cooperativa Coffee Mahenge Amco (Tanzania). Copyright Didier Gentihomme

Non una donazione ma una scelta

Fairtrade è stata fondata per offrire una rete di salvataggio finanziaria ai piccoli agricoltori nel mondo, garantendo un Prezzo Minimo più un Premio aggiuntivo da investire in progetti e priorità per renderli capaci di affrontare le sfide future. Fairtrade recentemente ha pubblicato un aggiornamento dello Standard del caffè, in modo da tutelare i piccoli produttori dalle pratiche sleali nelle transazioni commerciali. E ha determinato i parametri per un reddito dignitoso dei coltivatori di caffè colombiani insieme a loro, proprio in un Paese tra i più colpiti dalle oscillazioni del prezzo mondiale

Teniamo a mente che i piccoli agricoltori producono l’80% del cibo mondiale: è il motivo per cui Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite riconoscono che i piccoli contadini sono la chiave per un mondo a “fame zero”.

Quindi oggi, che è la Giornata Internazionale del caffè, quando porterete alle labbra la vostra prima, terza o decima tazzina fermatevi a pensare a come quella stessa tazzina vi consenta di avere il mondo a portata di mano e vi metta in connessione con le famiglie di coltivatori.
Non vi chiediamo di fare una donazione ma di fare una scelta. Scegliendo il caffè certificato Fairtrade, state aiutando i contadini a ottenere un giusto presente e un giusto futuro.


Quindi, nella Giornata Internazionale del caffè, bevetelo, ma bevetelo equo.

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