Dolce Pasqua con Fairtrade
Anche quest’anno decine di deliziose proposte realizzate con cacao acquistato nel rispetto delle persone e dell’ambiente
Continua a leggereModa sostenibile significa avere a cuore il destino dei lavoratori e degli artigiani, prima dei prodotti stessi. Intervista a David Cambioli di altraQualità.
È la settimana del Black Friday, quel momento particolare dell’anno che anticipa gli acquisti del periodo natalizio in cui veniamo invitati continuamente a comprare nuovi prodotti e servizi, grazie a sconti e offerte imperdibili.
Per noi è anche un’occasione per farci i conti in tasca ma anche per riflettere sulle conseguenze dei nostri acquisti sulla vita delle persone e sull’ambiente.
In particolare, nel campo della moda c’è molto da fare per migliorare un sistema industriale che calpesta i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi stimati in 70 milioni di persone in tutto il mondo.
L’80%, per fare un esempio, sono donne che ricevono una paga minima, quasi sempre al di sotto del livello di povertà.
Lo abbiamo chiesto a David Cambioli, presidente di altraQualità, una cooperativa di commercio equo e solidale che dal 2002 importa e distribuisce in Italia prodotti artigianali e alimentari realizzati nel Sud globale.
Innanzitutto possiamo informarci, poi valutare ciò abbiamo, infine scegliere chi dà garanzie di eticità per nuovi eventuali acquisti.
La moda sostenibile è un sistema che ha una visione globale e complessiva di ogni fase, passaggio, elemento che contribuisce a creare una collezione di abiti: rispetto dei diritti di chi lavora a ogni livello, impatto sull’ambiente di processi, materiali, catena di fornitura, ciclo di vita del prodotto, comunicazione.
Nello specifico del nostro raggio d’azione e delle nostre attività significa avere a cuore il destino dei lavoratori e degli artigiani, prima dei prodotti stessi.
Vuol dire pensare non tanto a fare un determinato capo, bensì a lavorare con queste persone, utilizzando i materiali che servono per fare quel determinato capo. L’esatto opposto della modalità corrente di produrre, secondo la quale l’attenzione è focalizzata sul capo da creare e lo si fa produrre a chi offre il prezzo migliore sul mercato.
Bisogna tenere sempre in mente che se il prezzo al consumatore è basso qualcuno, da qualche parte nel mondo e nella catena produttiva e distributiva, paga la differenza. Ne vale davvero la pena?