Farsi strada in un mondo di uomini

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto il 15 ottobre come Giornata Internazionale delle Donne Rurali, per celebrare la loro importanza come agenti chiave dello sviluppo sostenibile.

Nel riconoscimento di questa importanza, la CLAC – Rete Latinoamericana e dei Caraibi dei Piccoli Produttori e Lavoratori del Commercio Equo – nel 2014 è stata tra i fondatori di una “Leadership School” per le donne. L’obiettivo è stato quello di creare uno spazio di formazione, riflessione e scambio in cui le donne possano prendere coscienza degli ostacoli che incontrano nell’accesso al credito, alla proprietà, all’educazione, e riflettere collettivamente su temi quali l’indipendenza economica e un’equa divisione del lavoro tra i sessi.

María Edy Rivera è una coltivatrice di caffè Fairtrade in El Salvador e qui ci racconta la sua esperienza alla Leadership School.

“La mia vita è legata da sempre alla coltivazione del caffè; sono cresciuta in un’azienda agricola e mia madre faceva parte di una cooperativa; dopo la sua morte ho preso il suo posto.

Non è facile farsi strada in una cultura dominata dagli uomini. Le donne hanno bisogno non solo di essere rappresentate, ma anche di conoscere i propri diritti e di prendere coscienza della propria identità; si tratta di una battaglia difficile che sono convinta valga la pena combattere e penso di poter essere un esempio.

Oggi sono la prima donna produttrice ad essere diventata parte del consiglio direttivo del Coordinamento dei Piccoli Produttori Organizzati del Commercio Equo (CESPPO), la piattaforma nazionale della CLAC in El Salvador, un ruolo che mi ha permesso di conquistare la mia autonomia perché ho capito il mio valore in quanto donna”.

Il successo della Leadership School

“Quando abbiamo iniziato le attività della scuola c’erano donne che non avevano il coraggio di alzare lo sguardo quando qualcuno rivolgeva loro la parola. La strada da percorrere era lunga ma i nostri progressi sono stati importanti e continui.

La scuola ci ha mostrato che eravamo state rese invisibili a noi stesse, che eravamo diventate oggetti; abbiamo imparato a riconoscerci come individui e ad ascoltare la nostra stessa voce.

Incoraggiate dal successo ottenuto dalle prime partecipanti, abbiamo esteso il programma della scuola ad altre 369 donne produttrici; abbiamo fondato un gruppo di credito e risparmio e iniziato a diversificare le nostre attività di produzione; abbiamo scoperto nuovi modi di collaborare che ci consentono di non lasciare soli i nostri figli quando siamo al lavoro. È una grande soddisfazione sentirci unite e lavorare insieme per il bene comune”.

La scommessa di Maria Edy è quella di milioni di donne coltivatrici e lavoratrici nei Paesi in via di sviluppo, ossia avanzare passo dopo passo nei processi inclusivi avviati nelle cooperative e associazioni di produttori e lavoratori. Solo nel cammino verso la parità di genere le nostre organizzazioni e cooperative di agricoltori saranno davvero democratiche e sostenibili, e solo questo ci consentirà  di realizzare i valori fondamentali di Fairtrade.

Nella foto: Doña Edy Rivera De Paz, coltivatrice di caffè per la cooperativa di produttori Florida, El Salvador.

Traduzione a cura di Roberta Discetti, studentessa del corso in Comunicazione all’Università di Bologna.

 
 

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