Covid-19 e Fairtrade: aggiornamento #3

Si aggrava la situazione degli agricoltori e dei lavoratori in tutto il Sud del mondo che rischiano di perdere il lavoro e i mezzi di sussistenza. Sono loro infatti tra le persone più povere del pianeta, che vivono in comunità con ammortizzatori sociali deboli o inesistenti. La crisi evidenzia il ruolo cruciale giocato dalle aziende e dai retailer nel sostenere la sicurezza alimentare e assicurare la resilienza a lungo termine delle nostre filiere.

È sempre più evidente l’impatto delle restrizioni sul trasporto e l’esportazione delle merci: scarsità di imballaggi e autisti, chiusura dei mercati e delle aste, ritardi nei carichi e nelle spedizioni, mancanza di container e difficoltà nell’assicurare i voli cargo. In alcuni Paesi questi problemi colpiscono le cooperative a livello delle singole aziende agricole, che hanno difficoltà a trasformare i loro prodotti e immetterli sul mercato, o a ricevere il necessario come fertilizzanti, semi e perfino generi alimentari.

Anche se le previsioni per gli agricoltori, i lavoratori e le aziende continuano ad evolversi, Fairtrade ritiene che sia cruciale agire adesso per assicurare sostentamento e filiere sostenibili. I governi, la distribuzione, i trader e i consumatori devono agire insieme per proteggere il proprio lavoro e il proprio sostentamento in questo periodo ma anche in seguito.

Coltivatori di canna da zucchero si lavano le mani. Belize, aprile 2020. © CLAC

Cacao

L’impatto di Covid-19 sui coltivatori di cacao inizia a farsi sentire dappertutto, dall’Africa occidentale all’America Centrale e Meridionale: una delle maggiori preoccupazioni riguarda il prezzo del cacao, che è sceso ancora di circa il 25%. In Ghana i ricavi della vendita di cacao potrebbero subire un deficit da 1 miliardo di dollari, colpendo tutto il settore.
Come per altre commodity, il trasporto e l’esportazione del cacao potrebbero diventare sempre più difficili a causa della chiusura dei confini.
C’è molta preoccupazione per i rischi alla salute delle comunità di agricoltori di cacao, che hanno alti tassi di patologie pregresse dovute alla povertà e alla malnutrizione, oltre alla mancanza di cure sanitarie adeguate.

Caffè

L’impatto sul caffè varia a seconda della stagione di raccolta nei diversi Paesi di origine. In America Centrale e Messico il caffè è stato già raccolto, ma in Perù, Colombia e Brasile il caffè Fairtrade viene raccolto tra aprile e agosto. Se dovessero continuare le restrizioni agli spostamenti e gli agricoltori e i lavoratori non riuscissero a raggiungere i loro campi, la situazione sarebbe davvero difficile.
Nell’Asia Sud-orientale l’impatto è diverso a seconda delle situazioni, ma si temono in particolare la chiusura dei confini che impedirebbe le esportazioni e la recessione globale che farebbe crollare i prezzi.
Il rischio posto da Covid-19 per la salute delle comunità di cafficoltori è molto elevato perché la maggior parte di loro vive in aree rurali con accesso limitato alle cure mediche.

Banane

Finora il settore delle banane è stato poco colpito dalla pandemia di Covid-19, tuttavia l’aumento delle misure di lockdown nei paesi di origine e le difficoltà logistiche e di trasporto fanno pensare che l’impatto si farà sentire con la diffusione del virus e il perdurare dell’isolamento.
Nella Repubblica Dominicana i lavoratori migranti haitiani non riescono a tornare a casa per la chiusura dei confini, e non possono accedere agli aiuti governativi perché senza documenti. Le organizzazioni certificate Fairtrade si stanno muovendo per aiutare questi lavoratori abbandonati a sé stessi, per esempio con donazioni di cibo.

Fiori

Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha colpito duramente l’industria florovivaistica in tutte le origini – Kenya, Uganda, Etiopia ed Ecuador – con la perdita di posti di lavoro e la riduzione del personale impiegato nelle serre, che mantengono le attività al minimo. Il trasporto aereo è un’altra preoccupazione e molte aziende produttrici stanno chiedendo aiuto ai loro clienti per riuscire ad accedere ai voli cargo per l’Europa.
In Kenya, l’Associazione dei lavoratori agricoli (AEA, Agricultural Employers Association) e l’Organizzazione Centrale dei sindacati (Cotu, Central Organization of Trade Unions) hanno accettato di licenziare 50.000 lavoratori senza paga. Molte serre sono rimaste aperte ma con limitata capacità e con la forza lavoro ridotta all’osso e a rotazione (per esempio i dipendenti sono stati divisi in due turni, con paga dimezzata). Le aziende hanno stimato di poter far fronte a questa situazione di vendite ridottissime solo per un paio di mesi.
Almeno otto delle aziende produttrici di fiori Fairtrade hanno fatto ricorso all’uso del Premio per finanziare la distribuzione di beni di prima necessità come cibo e disinfettanti. Alcune stanno perfino formando i dipendenti licenziati con dei corsi di cucito – pagati con il Premio – per la produzione di mascherine. Sono circa 20.000 i lavoratori nelle aziende Fairtrade che stanno lavorando con orari e paghe dimezzati, nel tentativo di garantire un minimo di sicurezza finanziaria e stabilità nell’attesa che si torni alla piena operatività.

Il settore del tè è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid-19. L’impatto si è fatto sentire da subito e adesso si sta facendo sempre più grave con la cancellazione di ordini e contratti di spedizione, e importanti ritardi nelle consegne in tutto il mondo. Alcune delle principali aste per l’acquisto del tè sono state sospese o rimandate. Altre sono state spostate online.
Per il momento l’impatto sembra essere stato più grave in Asia e in particolare nell’India Nord-orientale, dove in questo momento è la stagione del raccolto.
Anche nei paesi produttori dell’Africa Orientale come Kenya, Uganda e Malawi l’aumento delle misure precauzionali e dei lockdown accrescerà le difficoltà.
La risposta alla crisi sanitaria è stata finora molto varia da stato a stato e da regione a regione. Alcuni produttori sono già riusciti a impiegare la flessibilità concessa nell’uso del Premio Fairtrade per acquistare maschere e disinfettati e, in alcuni casi, per dare denaro o cibo direttamente ai lavoratori.

Zucchero

Come per altri prodotti, anche il settore dello zucchero sta iniziando a sentire gli effetti di Covid-19: le misure di kockdown e le restrizioni agli spostamenti limitano la manodopera e le operazioni sia in campo che nella trasformazione, mentre la chiusura dei confini e le restrizioni alle esportazioni stanno causando ingenti difficoltà ad alcuni produttori. L’impatto è tanto più negativo nei paesi che sono in piena stagione di raccolto come il Malawi, visto che non si sa quando si potrà iniziare a raccogliere la canna.
Con la diffusione di Covid-19 nelle Filippine, c’è incertezza in particolare per le realtà più vulnerabili – l’insicurezza alimentare e la povertà sono molto gravi nei gruppi marginalizzati urbani e rurali come le donne e i giovani. Alcune delle organizzazioni di piccoli produttori sostengono i loro agricoltori con prestiti di denaro e la distribuzione di beni necessari, ma alcune cooperative più piccole, che vendono meno, non hanno le risorse per aiutare i loro soci.

Cotone

Il cotone è nel mezzo tra due stagioni di raccolta, perciò i produttori hanno già venduto tra l’80 e il 90% del cotone della scorsa stagione. Inoltre la sgranatura è completa tra il 50 e il 75% e tra il 25 e il 50% del cotone (grezzo o sgranato) si trova ancora nei magazzini dei produttori o degli stabilimenti di sgranatura. Se il mercato aprirà a un prezzo più basso, il che è probabile, gli agricoltori subiranno un calo dei loro redditi.
Il settore è inoltre colpito dalla chiusura degli stabilimenti di sgranatura e filatura dovuta ai lockdown dei vari paesi, che significa un’ulteriore perdita dei mezzi di sostentamento per i lavoratori del settore. La semina del nuovo raccolto inizia di solito in maggio, ma quest’anno subirà i ritardi nella consegna dei semi, che di solito vengono distribuiti a fine aprile.

Formazione su Covid-19 per i produttori di cotone, Suminter India Organics Pvt Ltd- Surendranagar Farmers Producer Company © NAPP

Il sistema Fairtrade sostiene gli agricoltori e i lavoratori

I CEO delle organizzazioni nazionali Fairtrade hanno inviato una lettera ai leader del G20 chiedendo una risposta coordinata ed efficace all’impatto di Covid-19 sui contadini e i lavoratori dei paesi in via di sviluppo. Sono cinque le aree identificate per questa risposta alla crisi:

  • La protezione dei posti di lavoro e dei mezzi di sostentamento
  • La fornitura di dispositivi di protezione individuale
  • Il sostegno per un urgente rafforzamento della sanità
  • Il bisogno di misure economiche ampie che sostengano i paesi in via di sviluppo
  • La sicurezza che le risposte date contribuiscano a rendere le filiere alimentari più sostenibili e resilienti al cambiamento climatico

I Network dei produttori Fairtrade, che come tutti sottostanno alle restrizioni agli spostamenti nelle rispettive aree, continuano a sostenere i produttori e a disseminare informazioni sulla salute e la sicurezza, usando i mezzi più creativi come promemoria settimanali, gruppi WhatsApp, messaggi SMS ed email. Inoltre tutti i Network dei produttori stanno sviluppando dei piani di emergenza ed esplorando varie possibilità per garantire tutto il supporto tecnico, commerciale e finanziario di cui i produttori hanno bisogno.

FLOCERT: riprendono gli audit da remoto per alcuni produttori

FLOCERT, l’ente certificatore indipendente di Fairtrade, ha annunciato nuove procedure di audit attive dal 22 aprile. A metà marzo, in risposta alla pandemia di Covid-19, FLOCERT aveva sospeso tutti gli audit di persona. Per le organizzazioni di produttori con un’ispezione programmata fino al 30 giugno, gli ispettori di FLOCERT condurranno gli audit da remoto, fin dove possibile, basandosi su una checklist appositamente revisionata. Laddove l’audit da remoto non fosse possibile, gli audit saranno riprogrammati dopo il 30 giugno. All’avvicinarsi di questa data, FLOCERT valuterà nuovamente la situazione globale per decidere se gli audit fisici (di persona) possono ricominciare. Gli audit da remoto per i trader sono tuttora in corso.
Maggiori informazioni sul sito di FLOCERT.

In Uganda, il commissario distrettuale di Kasese (con la t-shirt bianca) riceve la consegna dei pacchi alimentari per i membri della comunità donati dalla cooperativa di caffè Fairtrade Bukonzo Organic Farmers Cooperative Union © Fairtrade Africa

#FairtradeTogether: le azioni delle cooperative di produttori a sostegno dei loro soci

  • In Ghana le cooperative Asundafo North Farmers Union, West Akyem e ABOCFA hanno intrapreso una serie di iniziative di sensibilizzazione nelle loro comunità, per aiutare a prevenire il diffondersi della malattia. Asundafo partecipa da due anni a un talk show in una radio locale; da quando il virus ha iniziato a diffondersi sta utilizzando questo show per diffondere informazioni su Covid-19. ABOCFA ha donato ai propri soci kit sanitari con saponi, disinfettanti per mani e mascherine. West Akyem ha realizzato dei poster per informare soci e membri della comunità sulle misure preventive contro il virus.
  • Anche in Costa d’Avorio le cooperative hanno iniziato campagne di educazione, con la collaborazione dell’ente governativo sul cacao, il Conseil Cafè Cacao.
  • In Madagascar, l’Associazione Theodore Vanille ha deciso di usare il Premio Fairtrade per comprare e distribuire sapone per le mani ai suoi 83 soci e famiglie e ai gruppi più vulnerabili della comunità, che non possono permettersi di comprare il sapone. È stata una risposta immediata alla richiesta del prefetto di Sambava che le cooperative si impegnassero in campagne di sensibilizzazione nella battaglia contro il coronavirus.
  • Nelle scorse settimane, un produttore di caffè biologico e Fairtrade in Uganda, la Bukonzo Organic Farmer Cooperative Union, ha preso parte alla task force del governo locale contro Covid-19, utilizzando più di 700 euro provenienti dal Premio Fairtrade per comprare alimenti di base e saponi da distribuire ai membri più vulnerabili della comunità. “Vogliamo essere tra quelli che aiutano le persone in difficoltà”, ha detto Josinta Kabugho, direttrice generale della cooperativa. Bukonzo Organic Farmers Cooperative Union ha anche messo da parte l’equivalente di 1300 euro per distribuire denaro contante allo staff, ai soci e ai contadini più vulnerabili come gli anziani, le vedove e le persone con disabilità. Le donazioni saranno usate per l’acquisto di beni di prima necessità e dispositivi protettivi come mascherine e guanti.
  • I produttori in Pakistan hanno identificato delle azioni ulteriori per il sostegno agli agricoltori e ai lavoratori durante il lockdown che impone la chiusura di 11 organizzazioni di produttori Fairtrade di cotone, riso, palloni e frutta secca. Le organizzazioni stanno promuovendo attività di sensibilizzazione e la distribuzione di mascherine, disinfettanti, cibo e kit medici. Per esempio Masoom Sports Foundation, un produttore di riso Fairtrade, si è unito con il partner commerciale Rice Experts per distribuire 200 kit medicali costituiti da mascherina, igienizzante per mani e guanti alle famiglie dei soci e alle comunità di cinque villaggi adiacenti. Il team della Masoom Foundation si è messo a disposizione volontariamente per distribuire i kit casa per casa facendo anche formazione sulle misure precauzionali da tenere sempre. Anche i produttori di palloni Bola Gema-Pakistan, Ali Trading e Talon Sports si stanno attivando per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori.

I Kit distribuiti da Masoom Sports Foundation © NAPP

L’industria dello zucchero beliziana continua a lavorare, sostenendo gli agricoltori e salvaguardando la loro salute

In Belize, gli agricoltori continuano la raccogliere la canna da zucchero, attenti a mantenere il distanziamento sociale e le precauzioni igieniche. Lo zucchero dà da vivere a più di 40.000 persone nel paese, e alle loro comunità.
Tutte e tre le cooperative di agricoltori che coltivano zucchero in Belize sono certificate Fairtrade e raggruppano circa 4500 soci. Il raccolto viene trasportato in un impianto di lavorazione di proprietà della Belize Sugar Industries Limited (BSI), un trader certificato Fairtrade. BSI ha anche inziato la distribuzione di mascherine prodotte localmente ai raccoglitori di canna, ai trasportatori, agli agricoltori e ai capi dei gruppi di raccolta. BSI ha fornito il materiale per fabbricare pià di 5.400 mascherine ai gruppi di donne connessi alle associazioni di agricoltori delle provincie di Orange Walk e Corozal.
In questo video gli sforzi congiunti delle cooperative certificate Fairtrade e dell’industria dello zucchero del Belize, e la loro determinazione per continuare a coltivare.

 

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