Dal 10 al 12 maggio torna la Grande Sfida Fairtrade
In occasione della giornata internazionale del fair trade, torna la campagna che invita ad adottare buone abitudini di sostenibilità a tavola
Continua a leggereLa pandemia del COVID-19 senza dubbio ha sommerso il mondo come una tempesta in cui migliaia di medici e infermieri in prima linea combattono per salvare vite umane, i governi elaborano misure per la cura del benessere della popolazione, le imprese lottano per salvare l’economia, i dipendenti e i lavoratori sono preoccupati per la perdita di posti di lavoro e del sostegno alle famiglie.
In mezzo a tutto questo non dobbiamo dimenticare i nostri agricoltori, gli eroi non riconosciuti che combattono e affrontano diverse calamità ogni giorno per assicurare sufficienti risorse alimentari alla popolazione mondiale. Nel video, i coltivatori di caffè di Koperasi Serba Usaha (KSU) Sara Ate sono alle prese con l’improvviso cambiamento del tempo mentre si affrettano a salvare il raccolto che stava essiccando al sole. Il loro primo istinto è quello di correre ai ripari senza badare al freddo, inzupparsi o avere paura di ammalarsi. Molti produttori Fairtrade dell’Asia e dell’area del Pacifico sono in Indonesia, un paese che è soggetto a condizioni meteo mutevoli causate dal cambiamento climatico. Il video mostra solamente uno scorcio delle tante difficoltà che essi incontrano quotidianamente e il COVID-19 è solo un’altra sfida che si aggiunge alla lunga lista di battaglie contro il calo della produttività e della qualità dovuto all’aumento dei rischi delle malattie delle piante, agli shock climatici, alle fluttuazioni dei prezzi.
Il caffè è il prodotto più commercializzato al mondo. Milioni di contadini combattono per guadagnare un reddito decente e la difficoltà ad ottenerlo provoca l’abbandono delle campagne da parte delle generazioni più giovani che cercano un lavoro più redditizio. Si stima che entro il 2100, più del 50 per cento della terra utilizzata per coltivare il caffè non sarà più coltivabile. Possiamo immaginare di iniziare la nostra giornata senza una tazza bollente della nostra bevanda preferita? E’ tempo che i consumatori e le aziende inizino a investire e ad adottare una filiera sostenibile. La lezione che ogni giorno riceviamo e impariamo durante questo tempo di crisi è quella di mettere la sostenibilità al primo posto.
Se i contadini continuano a rimanere vulnerabili è probabile che questo avrà un impatto sulla produzione alimentare che porterà ad un’altra pandemia, la fame globale. Il mondo sta già lottando per avere un sistema sanitario all’altezza, a causa della carenza di forniture e attrezzature mediche. Di sicuro non siamo preparati ad affrontare una carenza di cibo che può avere un effetto dieci volte più grave di una pandemia. A differenza dei prodotti non agricoli che possono essere realizzati in poco tempo, la sicurezza alimentare non è una cosa raggiungibile in pochi giorni. L’agricoltura richiede anni di duro lavoro, cura, dall’alba al tramonto, ogni giorno, nonostante le sfide innumerevoli che i contadini devono affrontare per far arrivare il cibo sulle nostre tavole. Chiediamo alle nostre aziende e ai nostri consumatori nel mondo di continuare a supportare i nostri contadini e produttori. Loro rimangono in prima linea, a fianco dei medici e del personale paramedico, nella battaglia contro il COVID-19. Hanno bisogno del nostro aiuto ora più che mai.