Non c’è resilienza climatica senza giustizia

In vista del vertice sul clima, che si terrà a Madrid dal 2 al 13 dicembre, il movimento del Commercio Equo e Solidale guidato da World Fair Trade Organization (WFTO), Fairtrade International e Fair Trade Advocacy Office (FTAO), chiede più attenzione per le problematiche degli agricoltori.
In occasione della COP25, infatti, le principali organizzazioni europee che si occupano di Fair Trade hanno espresso in un documento condiviso le richieste delle organizzazioni di produttori, affinchè siano ascoltate nei negoziati sulla crisi climatica globale. Di fronte a siccità, alluvioni e cambiamenti meteorologici imprevedibili, sempre più spesso i piccoli agricoltori sono costretti a lasciare i loro campi e migrare. C’è la necessità, dunque, di un’azione urgente, concreta e ambiziosa, per far fronte agli effetti avversi della crisi climatica, che ha messo a rischio le popolazioni più vulnerabili, la sicurezza alimentare mondiale e, per estensione, il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

In particolare, a chi prenderà parte a COP25, si chiede di affrontare tematiche come le pratiche commerciali ingiuste, gli squilibri di potere nelle catene di valore, le filiere e la produzione e il consumo sostenibili. Disuguaglianza e cambiamento climatico, infatti, sono fortemente connessi: modalità più eque di redistribuzione del valore lungo le catene di fornitura rendono possibile raggiungere gli obiettivi sociali ed ecologici spartendo più equamente il peso del cambiamento degli attuali modelli di produzione ormai insostenibili. Il benessere delle persone e del pianeta, infatti, sono spesso sacrificati per la ricerca dei profitti.
“Il cambiamento climatico si è evoluto in una crisi climatica”, spiega Dario Soto Abril, CEO di Fairtrade International. “Ora dobbiamo concentrarci sul sostegno ai piccoli agricoltori nell’adattare i loro mezzi di sussistenza a una crisi che non è causata da loro. Per garantire la sostenibilità dell’agricoltura e di condizioni commerciali eque è richiesta un’azione concreta da parte di tutti noi – dai piccoli agricoltori al governo, alle imprese e ai consumatori“.

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