COP20, i produttori Fairtrade lanciano un appello da Lima

Una rappresentanza dei produttori Fairtrade dell’America Latina (CLAC) partecipa in questi giorni alla conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, il COP20, in corso a Lima (Perù) per portare la voce degli agricoltori all’interno del dibattito internazionale sui cambiamenti climatici.
“Grazie a Fairtrade i piccoli produttori hanno degli strumenti per combattere la povertà, rafforzare la propria posizione e avere maggiore controllo sul loro futuro. Tuttavia i cambiamenti climatici minacciano di compromettere questi sforzi, generando ancora più ingiustizie e disuguaglianze.
Fairtrade fornisce un grande supporto agli agricoltori, ma affinché questi ultimi siano in grado di affrontare le sfide ambientali e continuare a produrre cibo per il pianeta è necessario un sostegno ancora maggiore. C’è bisogno di aumentare da subito la resilienza delle organizzazioni, ma anche di accedere alle opportunità di finanziamento per l’adattamento ai cambiamenti climatici. I produttori Fairtrade chiedono ai governi e agli attori internazionali impegnati in agricoltura di lavorare assieme per garantire alle popolazioni maggiore sovranità e sicurezza alimentare”.
L’appello completo dei produttori è disponibile qui (in inglese).
Tutto il sistema internazionale Fairtrade fa eco all’appello lanciato dai produttori di Asia, Africa e America Latina, apprezzando l’attenzione sui cambiamenti climatici delle ultime settimane, l’impegno degli Stati Uniti e della Cina a ridurre le proprie emissioni, e il finanziamento di 9.3 miliardi di dollari del Green Climate Fund per supportare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Tuttavia ciò non è sufficiente: il contributo è un buon punto di partenza, ma è ancora poco in confronto al preventivo di spesa minimo di 10 miliardi di dollari stimati solo per il 2014. Ed è ancora molto lontano dal supportare le migliaia di famiglie che hanno a che fare con siccità, raccolti danneggiati e altre conseguenze dei cambiamenti climatici.
Mentre i governi sono impegnati in negoziati a Lima, i produttori Fairtrade, in primis i peruviani, stanno già cercando dei percorsi alternativi per adattare le tecniche di coltura ai cambiamenti climatici. Ad esempio i membri della cooperativa di bananeros APOQ di Sullana, hanno trovato dei nuovi metodi per adattarsi ai cambiamenti climatici, dopo che i loro raccolti erano stati danneggiati da insetti infestanti lo scorso anno. Dei percorsi formativi hanno dato a più di 200 agricoltori la possibilità di migliorare le loro conoscenze sulla conservazione del suolo e sulla gestione integrata dei pesticidi. È stata avviata una collaborazione con una vicina università per sviluppare un repellente biologico ed eco-friendly in grado di rendere le piante più resistenti.
L’accesso ai finanziamenti per le organizzazioni è altrettanto importante. Insieme a The Gold Standard Foundation, la maggiore organizzazione responsabile per lo sviluppo di progetti di sviluppo climatico, Fairtrade sta sviluppando uno schema che permetterà alle comunità più vulnerabili di diventare più forti e guadagnare del denaro extra per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici nella loro comunità.

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