Grande Sfida: Tor Vergata in prima linea

Si chiamano Giulia, Fabiana e Serena, un gruppo di studentesse dell’Università Tor Vergata che hanno organizzato un cash mob etico per partecipare alla Sfida Fairtrade, a loro modo, ovvero “dal basso”. Ospitiamo volentieri la loro testimonianza che accoglie, oltre alla Challenge che si è conclusa domenica scorsa, 15 maggio, anche un progetto sociale.

“Abbiamo scelto di organizzare un Cash Mob Etico sul caffè del commercio equo certificato Fairtrade perché abbiamo saputo che tanti piccoli produttori sono danneggiati dagli effetti del cambiamento climatico e schiacciati da una concorrenza sleale all’interno del complesso mercato del caffè.

Essere venuti a conoscenza dei progetti portati avanti da Fairtrade a sostegno dei coltivatori di caffè, e in particolare della Grande Sfida Fairtrade, ci ha aiutato ad aprire gli occhi sull’importanza di essere consumATTORI responsabili, in prima linea, sia per sostenere progetti a livello locale sia a livello globale.

Il caffè Fairtrade e la Grande Sfida

Sul sito web della Grande Sfida Fairtrade viene spiegato, sia in maniera descrittiva sia mediante video in loco, come il processo di produzione del caffè sia realizzato nel rispetto dell’ambiente e in un’ottica di collaborazione con gli abitanti del posto, garantendo loro un’opportunità per vivere e lavorare nel paese d’origine.

Un Parco per Aurora

Abbiamo ritenuto giusto e importante sostenere anche il progetto lanciato dai genitori di Aurora, una bambina prematuramente scomparsa a causa di un raro tumore cerebrale all’età di soli 7 mesi: la costruzione di un Parco giochi inclusivo a Villa Verde, un quartiere adiacente al nostro Ateneo.

L’evento

Abbiamo mobilitato l’Università di Roma Tor Vergata spiegando il nostro obiettivo con fiducia ed entusiasmo e, successivamente, ci siamo spinte al di fuori dell’Università. In prima battuta abbiamo raccolto le adesioni per ordinare pacchetti di caffè biologico certificato Fairtrade a Caffè Haiti Roma con cui abbiamo stabilito un’ottima collaborazione.

Abbiamo cercato di capire come dare il miglior aiuto possibile a Guido e Valentina, i genitori di Aurora, per la realizzazione del parco e abbiamo scelto di destinare al progetto lo sconto che la torrefazione ci ha riservato in relazione alle ingenti quantità di caffè ordinate. Il risultato è stato strabiliante: 300 persone conquistate dalla semplicità e dalla forza di questa famiglia, intervenuta con una toccante testimonianza il giorno dell’evento.

Siamo soddisfatte del risultato raggiunto dall’Ateneo, grazie al quale abbiamo dato modo, seppur con un contributo marginale, alla realizzazione di un parco giochi inclusivo in un territorio adiacente all’Università.

L’evento, lanciato e coordinato dalla professoressa Fiorani, è stato molto impegnativo da realizzare ma la collaborazione di un nutrito corpo docenti e degli studenti dell’Ateneo, ci ha permesso di concretizzarlo! Grazie a tutti!”

 

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