Inaugurato il Biodiversity Park

“Biodiversità delle colture e dei semi, lavoro nelle campagne, lavoro creativo per i giovani in antitesi all’agricoltura industriale: tutto questo significa agricoltura familiare, valorizzazione dei territori, riconoscimento del ruolo delle donne nella produzione e nella preparazione del cibo”: con queste parole l’ambientalista e attivista indiana Vandana Shiva ha inaugurato ieri ad Expo il Padiglione del Biologico e il Parco della Biodiversità, una piccola oasi all’interno dell’Esposizione Universale dedicata all’agricoltura e gestita da Bologna Fiere in collaborazione con partner nazionali e internazionali del mondo del biologico.
Anche per Vandana Shiva la questione è chiara: la valorizzazione della biodiversità agricola dei territori non può prescindere dal sostegno agli uomini e alle donne che in tutto il mondo si dedicano al lavoro nelle campagne – lavoro che, specie nei Paesi in via di sviluppo, è ancora prevalentemente portato avanti a livello familiare su piccoli appezzamenti agricoli.
D’altra parte non è un caso che il network delle realtà che partecipano al padiglione e aderiranno al neonato Forum del biologico in Expo abbiano incluso tra i principi d’azione per il semestre la promozione di un sistema agricolo equo ed eco-consapevole, che sappia nutrire il pianeta custodendolo – principi per i quali da anni Fairtrade lavora.
Fairtrade infatti non è solo sinonimo di prezzo equo ai produttori e progetti di empowerment nelle comunità: la sostenibilità ambientale è uno dei pilastri della certificazione. È difficile pensare al benessere dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo prescindendo dalle condizioni ambientali in cui si trovano ad operare. Il trattamento delle coltivazioni con prodotti chimici, ad esempio, spesso provoca malattie anche irreversibili per l’uomo; oppure la manipolazione con detergenti, durante le fasi di lavaggio, può produrre irritazioni e gravi danni alla pelle e alla respirazione. Anche per queste ragioni, gli Standard ambientali Fairtrade vietano l’utilizzo di prodotti chimici dannosi per l’uomo e l’ambiente, prevedono l’impiego della lotta integrata in agricoltura e offrono particolari incentivi ai produttori agricoli che vogliono passare al biologico. Inoltre con protezione dell’ambiente si include quella delle risorse idriche e delle foreste vergini. I produttori non possono utilizzare prodotti contenenti organismi geneticamente modificati e si devono dotare di un sistema di controllo e limitazione dell’impatto ambientale delle attività che svolgono. Altri aspetti riguardano la gestione dei rifiuti; il controllo sull’erosione dei terreni e l’introduzione di sistemi specifici per ridurlo; l’inserimento di buone pratiche per incrementare la fertilità del suolo.

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