Fairtrade in prima linea alla conferenza di Bonn sul clima

Per milioni di famiglie di contadini e comunità, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, l’impatto del cambiamento climatico è una realtà quotidiana: temperature più alte, siccità, inondazioni, condizioni meteorologiche estreme, devastazione delle coltivazioni, erosione del suolo e contaminazione delle falde minacciano l’esistenza e la sicurezza alimentare.
Fairtrade sta prendendo parte ad alcuni degli eventi di COP 23, la Conferenza internazionale sul clima che si sta svolgendo in questi giorni a Bonn, sotto la presidenza delle Fiji, rappresentate per Fairtrade da Parbindra Singh, direttore di Lautoka, l’Associazione di produttori di canna da zucchero delle Fiji, membro del Network dei produttori di Asia e Pacifico.  Due anni fa, a COP21 a Parigi, Fairtrade aveva lanciato i Crediti di carbonio Fairtrade, per dare la possibilità di ridurre le emissioni alle comunità più vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo e nello stesso tempo anche di renderli capaci di contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Più resilienza

Tutti noi, consumatori, distributori, aziende di commercializzazione, contiamo sui contadini per produrre il cibo di cui abbiamo bisogno per fronteggiare la crescita della popolazione globale. L’80 per cento del cibo mondiale arriva da 500 milioni di piccoli produttori. Se loro stanno male, tutti noi ne patiamo le conseguenze. Il cambiamento climatico non è “fair”. Spesso sono quelli che hanno un’impronta di carbonio più bassa a esserne colpiti più duramente. Non è giusto che le persone che lavorano di più e che sono pagate meno, i contadini e i lavoratori, siano i più vulnerabili rispetto al cambiamento climatico.
I contadini che lavorano nel sistema Fairtrade sono all’avanguardia nell’adattamento, nella mitigazione e nella costruzione di meccanismi di resilienza rispetto al cambiamento climatico. Dall’India al Perù, dal Kenya alle Fiji, stanno ideando modi innovativi di fronteggiare l’impatto del cambiamento climatico e assicurarsi un futuro.
Stiamo aiutando a salvaguardare le risorse naturali del mondo promuovendo una produzione di cibo sostenibile attraverso gli Standard Fairtrade e i loro criteri di sviluppo ma anche grazie a progetti di formazione e un lavoro a livello politico. In più, gli Standard Fairtrade per il clima possono aiutare tutti nella catena di fornitura, dai produttori ai consumatori, a essere proattivi e affrontare  il cambiamento climatico con il meccanismo dei crediti di carbonio Fairtrade.

Il nostro duplice approccio aiuta i contadini a diventare più resilienti al cambiamento climatico e, dall’altro lato, spinge i consumatori, i distributori e le aziende di commercializzazione a ridurre la loro impronta di carbonio. Per prima cosa, i contadini possono decidere autonomamente di spendere il Premio Fairtrade – la somma aggiuntiva che ricevono dalle vendite delle loro coltivazioni e dei loro prodotti – nella piantumazione di alberi, nell’irrigazione, nella diversificazione delle colture e in energia pulita. Secondariamente, i crediti di carbonio Fairtrade, rendono possibile l’accesso ai crediti di carbonio per le comunità degli agricoltori che possono investire così in progetti di adattamento e mitigazione.

Nessuno pretende che da solo Fairtrade possa risolvere il problema del cambiamento climatico. Ma possiamo avere un impatto attraverso i progetti. Per esempio, la Fairtrade Climate Academy in Kenya ha offerto corsi di formazione per più di cento coltivatori di caffè in Africa dell’Est in modo che possano sostenere produttività e reddito e, a turno, molti sono diventati formatori per altri produttori. I produttori di zucchero Fairtrade delle Fiji stanno usando i soldi del loro premio Fairtrade per rendere le loro piantagioni più resilienti nei confronti delle inondazioni causate da condizioni metereologiche avverse. E, più vicino a noi, la compagnia di trasporti DHL, con sede a Bonn, sta controbilanciando le emissioni di gas serra attraverso un progetto di crediti di carbonio in Lesotho.
Il cambiamento climatico è una delle più grandi sfide che ci troviamo a fronteggiare e i piccoli produttori hanno bisogno di più supporto, sia tecnico che economico, per essere capaci di farvi fronte con il loro impatto. Fairtrade sta prendendo ora l’iniziativa per aiutarli ad adattarsi, a mitigare, a diventare più resilienti allo stesso modo in cui sta coinvolgendo aziende e consumatori affinché siano parte di una catena di fornitura più sostenibile. Ed è a Bonn, dal 6 al 16 novembre, per appoggiarli attivamente.
 
 

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